Avrebbe importunato un prete con ripetute avances e una 36enne del Basso Salento risulta indagata. Di certo, è ancora prematuro parlare di processo alla parrocchiana, poiché non vi è stata alcuna richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura e le indagini sono ancora in corso. Il pubblico ministero Maria Vallefuoco ha comunque aperto un fascicolo d'indagine con l'accusa di stalking. Secondo l'accusa, i sentimenti che la donna nutriva verso il sacerdote non erano ricambiati e avrebbe cominciato a importunarlo, con una serie di atti persecutori.
A dare il via all'inchiesta, la denuncia del sacerdote di qualche anno più grande di lei, presso la stazione dei carabinieri del posto. Egli ha riferito agli inquirenti che la donna lo tartassava con messaggi e telefonate anche sull'immancabile Facebook ; non solo una serie di ingiurie, sia in chiesa che in occasione di gite parrocchiali, di fronte al "presunto" rifiuto dell'uomo. Egli, rendendosi conto dell'infatuazione della 36enne, avrebbe gradualmente cominciato a respingerla.
La vicenda inizia alla fine del 2014, quando la donna ed il prete, cominciano a conoscersi. Inizialmente nasce un'amicizia che, a detta dell'uomo, col passare dei mesi diventa per la donna un'ossessione.
Intanto, ieri mattina, ella assistita dal proprio avvocato Walter Gravante è stata ascoltata dal gip Carlo Cazzella. La donna ha raccontato una versione dei fatti totalmente differente da quella del sacerdote. La 36enne del Basso Salento ha riferito al giudice come il sacerdote, in svariate occasioni si mostrò geloso di lei, quando ad esempio la trovava in compagnia di altri amici. Il gip, inoltre ha disposto una perizia psichiatrica sulla donna, verso la quale è stata anche chiesta una misura di sicurezza.
