Il Riesame accoglie il nuovo ricorso della difesa e revoca i domiciliari nei confronti di Antonio Torricelli. L’avvocato Luigi Covella, legale dell’ex consigliere comunale di palazzo Carafa, aveva infatti impugnato l’ordinanza del gip Giovanni Gallo che, nei giorni scorsi, aveva rigettato l’istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa. Il Tribunale del Riesame (Presidente Silvio Piccinno, a latere Anna Paola Capano ed Antonio Gatto) ha “recepito” le ragioni del ricorso.
Nel corso dell’udienza camerale di ieri l’avvocato Covella ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Anzitutto, secondo il legale, non vi sarebbero più le esigenze cautelari, anche perché gli episodi contestati si sarebbero verificati fino al 2015. Inoltre, la richiesta di scarcerazione era legata a motivi di salute ed all’età dell’indagato. Adesso, Torricelli potrà seguire il processo sull’affaire case popolari a “piede libero”.
Occorre ricordare che la Cassazione, nelle scorse settimane, aveva comunque annullato con rinvio una precedente ordinanza del Riesame per lo stesso Torricelli, Monosi, Rollo e Gorgoni, indagati nell’inchiesta “case popolari”. Gli “ermellini” hanno dunque accolto il ricorso presentato dalla difesa che aveva impugnato il provvedimento. Dunque, si dovrà rifare a breve l’udienza con una nuova composizione collegiale.
Naturalmente, nel caso di Torricelli non è più necessario rivolgersi nuovamente al Riesame.
L’inchiesta
Dagli atti, emergerebbe l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere, di cui Attilio Monosi sarebbe il capo promotore ed ideatore a dare “veste legale alle assegnazioni degli alloggi parcheggio di proprietà comunale”.
In particolare, l’ex Assessore all’edilizia residenziale organizzava le illecite assegnazioni di immobili confiscati alla mafia ed assegnati al Comune di Lecce, in cambio di utilità elettorali con il supporto dei dirigenti dell’Ufficio Casa e di Pasquale Gorgoni, coordinatore dell’Ufficio patrimonio.
Vi è poi il ruolo di Antonio Torricelli, vicepresidente del Consiglio Comunale, che forniva l’apporto indispensabile per la realizzazione di iniziative strumentali, quali l’approvazione del regolamento n. 40/13, che permetteva la creazione di una graduatoria parallela a quella ufficiale (nella regolamentazione delle case parcheggio), rafforzando il controllo del bacino elettorale.
Le accuse sono, a vario titolo ed in diversa misura, di associazione a delinquere, peculato, corruzione, corruzione elettorale, abuso d’ufficio, falso.
