Maxi inchiesta “Do ut des” su presunti scambi di favori illeciti. La Cassazione annulla tre condanne

Annullata la condanna per due imprenditori salentini, Tommaso Ricchiuto, originario di Castrignano del Capo ed Alfredo Bruno Bruno, di Calimera, e per Gabriele Elia, ex assessore della Giunta di Cellino San Marco.

La Cassazione annulla con rinvio due condanne, dopo la maxi inchiesta “Do ut des” su un presunto scambio di favori illeciti tra politici ed imprenditori a Cellino San Marco che portò ad una serie di arresti nell’aprile del 2015.

Dopo la decisione degli “ermellini” ci sarà dunque un nuovo processo di Appello.

Nelle scorse ore, la sesta sezione della Corte di Cassazione ha annullato la condanna per due imprenditori salentini, Tommaso Ricchiuto, originario di Castrignano del Capo ed Alfredo Bruno Bruno, di Calimera, e a Gabriele Elia, ex assessore della Giunta di Cellino San Marco.

Nel mese di maggio del 2023, la Corte d’appello di Lecce emise la condanna a: 4 anni per Ricchiuto, in qualità di presidente del consiglio d’amministrazione e amministratore di fatto dell’Igeco Costruzoni Spa; 2 anni e 8 mesi per il Alfredo Bruno Bruno, responsabile tecnico della società e sua persona di fiducia; 6 anni per Elia, all’epoca assessore comunale ai Servizi sociali.

Per quest’ultimo inoltre è stato disposto l’annullamento, senza rinvio, limitatamente al reato associativo.

Sono stati dunque accolti i ricorsi presentati dagli avvocati Luigi Covella (per Ricchiuto e Bruno) e Ladislao Massari (per Elia).

Si attendono gli esiti del nuovo processo di Appello.