La Procura leccese avanza una nuova richiesta di proroga delle indagini sulle procedure di assegnazione degli alloggi popolari in zona 167 (IACP).
Nei prossimi giorni, siamo oramai vicini alle elezioni comunali, il gip Giovanni Gallo dovrebbe emettere un'apposita ordinanza, con cui accogliere la richiesta dei pubblici ministeri Massimiliano Carducci e Roberta Licci. Già in precedenza, i PM avevano invocato ulteriori sei mesi di tempo, a partire dal 22 ottobre 2016 (data di chiusura delle indagini ) e fino al 22 aprile del 2017. L'istanza venne accolta dal gip, permettendo di evitare che le indagini compiute durante il primo periodo di proroga venissero invalidate.
Nel momento in cui verrà emessa la nuova ordinanza (si tratterebbe delle terza ed ultima proroga), la Procura avrà teoricamente altri sei mesi di tempo, per compiere i necessari accertamenti investigativi. Potrebbe, però, essere necessario un lasso di tempo inferiore, per espletare le indagini. Una volta chiusa l'inchiesta, i pubblici ministeri stabiliranno se archiviare il procedimento o chiedere il rinvio a giudizio.
Ricordiamo che, con la precedente richiesta di proroga delle indagini notificata a 46 persone (tra cui compaiono molti residenti del quartiere stadio) sono emersi nomi noti della politica leccese e degli uffici di dirigenza di palazzo di città: Adriana Poli Bortone, Paolo Perrone, Roberto Marti, Domenico Maresca, Vincenzo Specchia, Maria Luisa De Salvo, Raffaele Attisani, Nicola Massimo Elia, Luigi Maniglio, Giovanni Puce, Piera Perulli, 51enne, Damiano D’Autilia, Vito Leonardo Aloisi, Nunzia Brandi.
I reati contestati, a vario titolo e in diversa misura a tutti gli indagati, sono: abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, invasione di terreni o edifici, in concorso. Il periodo preso in esame dagli inquirenti è quello compreso tra il gennaio 2006 e il giugno del 2016.
Nel corso delle indagini, sarebbero emerse alcune irregolarità nell'assegnazione di case popolari a persone prive dei requisiti necessari e di una posizione "utile" in graduatoria. Un aspetto della vicenda inquieta ancor di più: il coinvolgimento di personaggi legati alla Scu.
La vicenda, si sa, prese il via da un esposto presentato in Procura nell’aprile del 2012 da esponenti del Pd, Antonio Rotundo e Teresa Bellanova.
