Incubo Fipronil nelle uova, l’azienda si difende: ‘al lavoro per accertare i fatti. Nello stabilimento nessuna contaminazione’

L’impresa salentina finita nell’occhio del ciclone a seguito della psicosi da fipronil nelle uova, precisa che il suo stabilimento non è stato posto sotto sequestro: ‘le analisi non evidenziano ulteriori casi e nello stabilimento non vi è nessuna contaminazione’.

Dopo la fipronil-fobia esplosa nelle ultime ore anche in Salento, non tardano ad arrivare le repliche dei produttori. Il pericoloso insetticida usato contro pulci, zecche e parassiti che ha contaminato le uova di gallina di mezza Europa destinate al consumo, sembrerebbe essere è arrivato anche a Lecce, scatenando uno scandalo alimentare che, naturalmente, sta impazzando anche e soprattutto nelle cronache del web.
 
Al centro delle polemiche è finita anche la nota azienda salentina ‘La Vegliese’, da anni in prima linea nella produzione e nel commercio di uova, finita nell’occhio del ciclone dopo che sui social network nelle ultime ore è rimbalzata una segnalazione rivolta ai clienti i clienti a non consumare le sue uova riportano il numero di lotto dal 12 settembre al 21 settembre 2017.
 
Alle polemiche, ha fatto seguito la nota dell’impresa che – attraverso il suo legale, l’avvocato Milanese – ha voluto precisare che “la società è stata destinataria di un controllo da parte della Asl di Lecce dopo una sollecitazione del Ministrero della Salute. Dal controllo – spiega la nota – è risultato che il lotto in questione che il livello di fipronil più alto del consentito.
 
Immediatamente l’azienda ha disposto il ritiro dal mercato delle uova interessate, precisando che allo stato non ci sono rilievi di contaminazione in altri lotti della produzione e che sono in corso ulteriori analisi”.
 
Su una questione poi La Vegliese intende essere chiara: “il centro di imballaggio non è stato sottoposto a sequestro, ma h avviato le procedure di autocontrollo, avviando al momento la distribuzione di uova prodotte in stabilimenti terzi, esterni all’area interessata dal caso”.
 
“L’azienda – sottolinea il legale dell’impresa – non ha mai usato antiparassitari o altri prodotti contenenti fipronil e i controlli della Asl e dei Nas hanno escluso la presenza di tali sostanze nello stabilimento”.
 
Difende il suo operato, quindi, concludendo che: “La Vegliese non condivide l’allarmismo diffuso in queste ore, frutto di una sovraesposizione mediatica del caso-fibronil, il quale rischia di rendere vani gli sforzi compiuti in questi anni per garantire la massima qualità e sicurezza dei propri prodotti”.



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