Maxi truffa a 50 salentini? Il Riesame conferma il carcere per il promoter italo brasiliano

Il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare. Il 41enne Fabiano Simones Santos è stato tratto in arresto a Praga, il 7 febbraio scorso e poi trasferito nel carcere leccese.

Resta in carcere il sedicente consulente finanziario di origini brasiliane arrestato per una maxi truffa, perpetrata ai danni di circa 50 leccesi.

Il Tribunale del Riesame (Presidente Silvio Piccinno, relatore Maria Pia Verderosa, a latere Antonio Gatto) ha confermato la misura cautelare. Invece, l’avvocato Otello Milauro, difensore del 41enne Fabiano Simones Santos, ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza, per l’insussistenza delle esigenze cautelari e della gravità indiziaria.

L’uomo è stato tratto in arresto a Praga, il 7 febbraio scorso, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari di Lecce su richiesta del Pubblico Ministero. Il 41enne di origini brasiliane è stato accompagnato dagli agenti dell’Interpol a Roma e tradotto presso il carcere di Rebibbia, per poi essere trasferito nel carcere di Borgo San Nicola.

Le indagini

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Donatina Buffelli, l’indagato prometteva ai risparmiatori interessi elevatissimi, che andavano dal 48 al 120% e, per i primi mesi, li saldava anche, salvo poi non corrisponderli più accampando una serie di scuse.

Le indagini hanno preso il via nell’ottobre del 2016 in seguito a una serie di denunce prodotte da alcuni risparmiatori che lamentavano la mancata restituzione di somme investite in una società finanziaria con sede in Belize denominata Adversiting Corp.

Secondo quanto segnalato, le vittime sarebbero state avvicinate dall’indagato e da due suoi collaboratori che avrebbero proposto fantomatici investimenti nella società operante nel settore pubblicitario. Le somme sarebbero state utilizzate per l’acquisto di banner on-line da rivendere o noleggiare ai maggiori siti mondiali e motori di ricerca internazionali.

Occorre, infatti, ricordare che anche una ex bancaria e un barista sono indagati per il maxi raggiro. Nel registro degli indagati, sono finiti i nominativi del barista M.S., 31 anni, di Veglie, e di F.C. promotrice finanziaria 43enne, di Galatina.

Uno dei due indagati è difeso dall’avvocato Stefano De Francesco. Invece, la gran parte dei salentini truffati sono assistiti dai legali Giuseppe Romano e Andrea Capone.

Il sistema utilizzato per la truffa

Dalle indagini messe in atto dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, il 41enne, avvalendosi di elevate competenze nel settore finanziario, è riuscito nell’arco temporale di due anni, a sottrarre ben 1,5 milioni di euro. Il sistema consisteva nel carpire la buona fede delle persone disposte a investire, convincendoli ad effettuare da casa, direttamente dalle proprie postazioni di home banking on-line, versamenti su conti corrente aperti presso varie banche con sede in Repubblica Ceca, Spagna, Polonia, Stati Uniti e Svizzera.

Non solo, il sistema prevedeva il pagamento di cedole che venivano accreditate su portafogli elettronici attraverso piattaforme internet di pagamento con sede in Stati a fiscalità privilegiata.

Fabiano nelle scorse settimane, avrebbe affermato nell’interrogatorio di garanzia in carcere, di fronte al sostituto procuratore Dott.ssa Donatina Buffelli e al procuratore aggiunto Dott. Gugliemo Cataldi, di essere lui stesso vittima dei suoi investimenti. Le ingenti somme di denaro risulterebbero infatti “bloccate” su una piattaforma americana e per questo motivo non sarebbero state restituite agli investitori.

Dietro quel “blocco” di somme di denaro, c’è però addirittura il sospetto di una delle più importanti truffe mai realizzate negli USA, ossia ben 207.000.000 milioni di dollari sottratti a 165.000 investitori di tutto il mondo!

È quanto sostiene, l’Avvocato Pierluigi Cornacchia, esperto di diritto internazionale e in passato visiting lawyer in un noto studio legale newyorkese.



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