Mamma salentina morta in ospedale, il marito denuncia: “Perché sottoporla al parto naturale?”

Una domanda a cui dovranno dare una risposta gli inquirenti, ai quali si chiede anche di disporre quanto prima l’autopsia sul corpo di Francesca, la mamma salentina morta dopo aver dato alla luce suo figlio.

La famiglia della mamma salentina, morta dopo aver partorito il figlio, presenta denuncia ai carabinieri. Il marito, attraverso l’avvocato Cosimo Miccoli chiede ora alle autorità competenti di Treviso, dove si è consumata la tragedia, di fare chiarezza. In particolare, l’uomo esprime perplessità sulla scelta dei medici dell’ospedale di Oderzo di sottoporre al parto naturale Francesca Schirinzi.

Il giorno prima di dare alla luce il suo secondo figlio, la 34enne aveva avvertito dei problemi di pressione alta e si era recata in ospedale. Dopo il controllo le venne somministrata una pastiglia, per prevenire i picchi arteriosi. La signora, su consiglio dei medici, avrebbe terminato la gravidanza in ospedale. Il 12 marzo, già dalla mattina, le venne stimolato il parto e la sera stessa entrò in sala travaglio. Il marito, però, si chiede se fosse il caso di sottoporla- a poche ore di distanza da quel controllo della pressione- al parto naturale. Sarebbe stato più indicato programmare un parto cesareo, meno faticoso? Una domanda a cui dovranno dare una risposta gli inquirenti, ai quali si chiede anche di disporre quanto prima l’autopsia che dovrebbe essere eseguita lunedì.

Come ricostruito nella denuncia, Il parto avvenuto all’1.41, si sarebbe svolto regolarmente. Pochi minuti dopo, la 34enne ha accusato un primo arresto cardiocircolatorio. A quel punto, è stata rianimata, ma presentava delle perdite ematiche vaginali ed è stata portata in sala operatoria. Francesca ha avuto, però, un secondo arresto cardiocircolatorio, poco prima delle 5.00. Sono state attivate anche in questo caso, le procedure di rianimazione, ma intanto il sanguinamento è diventato copioso. Dopo ha avuto un terzo arresto cardiocircolatorio ed è morta poco prima delle sei.

Francesca Schirinzi, originaria di Castrignano del Capo, viveva ad Annone Veneto (in provincia di Venezia), assieme al marito squinzanese e alla loro prima figlia di 4 anni.

La famiglia chiede che si facciano tutte le dovute indagini, ritenendo incomprensibile che Francesca sia entrata in ospedale con le proprie gambe e ne sia uscita morta. Anche, perché non soffriva di problemi di salute, prima di dare alla luce il secondo figlio.



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