Soltanto ieri la triste e macabra scoperta da parte delle Forze dell’ordine dei due cadaveri riversi in una cisterna all’interno di una casupola fatiscente che sorge alla periferia della città, alla fine della frequentata via Taranto.
La morte di Dino e Veronica, i due senzatetto che avevano trovato rifugio proprio laddove hanno poi trovato la morte parecchi giorni fa, a causa del crollo del solaio, ha non soltanto scosso Lecce e i leccesi che già conoscevano la storia di stenti delle due vittime, ma ha riempito le pagine della cronaca locale e nazionale.
Subito si è acceso il dibattito della politica – che come sempre accade in queste occasioni – recrimina e punta il dito per cercare le responsabilità. C’è chi come il rappresentante UDC in Regione, Salvatore Negro, invoca le nuove norme per l’edilizia popolare, e chi come la leader del Movimento per AN, Adriana Poli Bortone, parla di tragedia inconcepibile per un welfare reale che si rispetti.
Tant’è. Riccardo e Veronica hanno trovato la fine dei loro giorni senza che nessuno se ne accorgesse per lunghi, lunghissimi giorni, quelli in cui i due cadaveri continuavano a galleggiare nella melma, circondati anche da animali di ogni tipo.
La Procura di Lecce ha aperto un fascicolo d'inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti e nei prossimi giorni il Pm titolare dell’indagine, Massimiliano Carducci, affiderà l'incarico per l'autopsia al fine di dare conferma alle cause del decesso che, da una prima ricognizione, pare sia avvenuto un mese fa in base allo stato dei corpi.
