“Morvillo-Falcone”, l”™autore dell”™attentato in stato di fermo

Giovanni Vantaggiato, 68enne di Copertino, responsabile dell”™attentato all”™Istituto Morvillo-Falcone, è¨ stato fermato per strage con finalità terroristiche. Mistero sul movente. Tanti i dubbi da sciogliere. èˆ solo l”™inizio delle indagini. Il fermato si trova in carcere.

Ha un nome quel volto immortalato dalla telecamera, colui che lo scorso 19 maggio ha sconvolto le coscienze di tutti, che ha stroncato in un attimo il futuro e le speranze di chi, senza saperlo, alle 7.42 si stava avvicinando alla morte.

Si tratta di Giovanni Vantaggiato. È lui il responsabile della strage. Questa l’unica certezza, in un mare di dubbi, ancora da sciogliere. Perché , nel corso del lungo interrogatorio cui è stato sottoposto nella giornata di ieri presso la Questura di Lecce, il 68enne di Copertino, titolare di un distributore di carburanti, ha confessato, prima che gli venisse notificato il fermo, ammettendo di aver fabbricato materialmente l’ordigno, di averlo collocato all’interno del cassonetto sul marciapiede dell’Istituto “Morvillo Falcone” e di averlo fatto esplodere. "Di giorno e non di notte – ha confessato Vantaggiato – perché nel secondo caso non ci sarebbe stato nessuno".

L’uomo è stato fermato per reato di strage in concorso aggravata da finalità terroristiche. Il movente resta ancora un mistero. Giovanni Vantaggiato, infatti, sotto torchio per ore, ha fornito agli inquirenti solo un’indicazione generica a riguardo, poco credibile, però, così l’ha definita il Procuratore Cataldo Motta. Che si sia trattato di una vendetta privata, per aver subito un torto dalla giustizia, rimane una supposizione, priva di fondamento, così come campata in aria rimane l’ipotesi di vendetta nei confronti del preside della Morvillo Falcone. Un primo risultato è stato raggiunto, ma affinchè il cerchio delle indagini si chiuda mancano parecchi tasselli. Tanti perché, ai quali il Procuratore Generale Giuseppe Vignola, il Procuratore Capo di Lecce Cataldo Motta, il Direttore Centrale Anticrimine Francesco Gratteri, presenti in conferenza stampa questa mattina nell’aula del Tribunale di Brindisi, non hanno saputo e voluto rispondere. L’individuazione e il fermo del responsabile, rappresenta il punto di partenza delle indagini. Alle quali hanno lavorato e continuano a farlo, ha sottolineato il procuratore Vignola, a braccetto le due Procure, di Lecce e di Brindisi, smentendo le voci di un braccio di ferro tra i due Procuratori Capo.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto ai 100 uomini, tra Poliziotti e Carabinieri, impegnati nelle indagini che, instancabilmente, proseguono. Nella notte è scattata la perquisizione dell’abitazione del fermato, all’interno della quale nessuna traccia del telecomando che ha acceso la miccia del terrore. Vantaggiato, dopo aver azionato la bomba, ha abbandonato la scena, ritornando alla sua vita di sempre. Da ieri, però, si trova dietro le sbarre di un carcere. Riservatezza da parte del Procuratore Motta su quale esso sia. Il fermo del colpevole, di certo non restituirà la vita a Melissa, la studentessa 16enne morta a causa dell’esplosione delle bombole di gas, e non rimarginerà le ferite delle sue compagne, ma infonde un sentimento generale di tranquillità e di fiducia.



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