Bella e dannata, ribelle e spregiudicata, un mix pericoloso soprattutto se diventa di dominio pubblico. Quando il nome di Rosa Della Corte balzò agli onori della cronaca fu anche questo suo carattere trasgressivo e disinibito a conquistare spazio sulle prime pagine dei giornali. Lei, la «Mantide di Casandrino» come era stata soprannominata per le relazioni che intrecciava con diversi uomini anche nel periodo in cui era impegnata. Il fidanzato era lui, Salvatore Pollasto, un militare di leva, trovato privo di vita, il 4 aprile del 2003, nella sua auto, una Y 10, parcheggiata alla periferia del paese, in una stradina solitamente frequentata dalle coppiette in cerca di intimità. I pantaloni calati fino al ginocchio, gli slip in parte abbassati, la maglietta sollevata, quei segni ai polsi, compatibili con un gioco erotico e quelle tre coltellate all’addome hanno fatto pensare, fin da subito, ad un “movente passionale”. Era questa l’ipotesi più plausibile. Impossibile che si sia trattato di una rapina: il giovane, all’epoca dei fatti appena 21enne, aveva ancora al polso un orologio di valore.
Così, per 58 giorni dal ritrovamento del cadavere, gli inquirenti cercano piste alternative, ma non le trovano. Il 2 giugno dello stesso anno Rosa venne indagata per omicidio, fu arrestata qualche mese dopo, il 25 ottobre. Il resto è cronaca nota: i segreti di quella ragazza appena 18enne fatti di amanti, fughe, incontri, viene sbandierata ai quattro venti, tanto basta all’opinione pubblica per dichiararla colpevole. Ma non fu solo la gente a considerarla tale. In primo grado la bella quanto spregiudicata ragazza fu condannata a 25 anni per omicidio volontario, pena poi ridotta in appello a 18 anni e confermata, nel 2006, dalla Corte di Cassazione.
Il suo nome, che sembrava quasi essere finito nel dimenticatoio, è tornato sotto i riflettori della cronaca locale e nazionale. Esattamente da venerdì, da quando l’ormai 29enne ha fatto perdere le sue tracce. Doveva rientrare nel Carcere di Lecce, dopo un permesso premio, ma a Borgo San Nicola non è mai arrivata. Tra due anni sarebbe tornata in libertà per questo non si riescono a comprendere i motivi di questa scelta. Come racconta il suo avvocato, Carmine Gervasi, la donna nell’ultimo periodo era depressa, dimagrita di ben 25 chili. Che siano le sue condizioni di salute alla base del gesto?
Ma più passano i giorni più a prendere piede è un’altra pista: quella della fuga d'amore con l'attuale fidanzato, Lorenzo Trazza, 26enne di Muro Leccese. Anche lui è scomparso da venerdì. E mentre gli investigatori stanno passando al setaccio i cellulari dei due “amanti” per cercare di stringere il cerchio la Procura ha aperto un fascicolo a carico della donna: l’ipotesi di reato è di evasione.
