‘Non volevo uccidere mio figlio, ma difendermi dalla sua aggressione’, questa la difesa di Ciro Vacca

Si è difeso così il 61enne di Cavallino, nel corso dell’udienza di convalida dinnanzi al gip. L’uomo è stato arrestato nella giornata di ieri dai Carabinieri. Il giudice ha convalidato l’arresto per tentato omicidio e disposto la misura cautelare del carcere.

Nessuna intenzione di ammazzare il figlio, ma solo una "legittima difesa" di fronte ad un'inaspettata aggressione.

Si è difeso così il 61enne di Cavallino, Ciro Vacca nel corso dell'udienza di convalida innanzi al gip Michele Toriello. L'uomo, difeso dagli avvocati Donato Sabetta e David Alemanno, ha esposto la propria versione dei fatti. In particolare, Vacca ha sottolineato come non si sarebbe mai sognato di aggredire deliberatamente suo figlio. L’uomo, ha rimarcato che, proprio per aver preso le difese di quest'ultimo, ha poi rimediato l'attuale condanna a 6 anni, con l'accusa di tentato omicidio dell'attuale collaboratore di giustizia Gioele Greco. Per questo motivo, Vacca si trovava ai domiciliari, a casa sua dove poi è sfociata la lite con il figlio. Adesso però il gip Toriello ha convalidato l'arresto per tentato omicidio (come richiesto dal pm di turno Roberta Licci) e disposto la misura cautelare del carcere.

Vacca è stato arrestato nella giornata di ieri dai Carabinieri della stazione di Cavallino. Si sarebbe incontrato con moglie ed il figlio presso la propria abitazione, perché impossibilitato ad allontanarsi dalla sua dimora, per discutere di alcune cose. Sarebbero futili motivi, tutti ancora da appurare, quelli che avrebbero scatenato il violento litigio. La moglie di Vacca e madre del malcapitato, si sarebbe  frapposta tra i "contendenti" evitando il peggio. Ad ogni modo, il figlio sarebbe stato colpito più volte con una bottiglia di vetro, procurandosi  tagli sul volto, sul torace, sulle braccia e su altre zone vitali del corpo. I Carabinieri dopo la lite furibonda si sono recati a casa del  61enne di Cavallino, dove hanno provveduto ad effettuare i rilievi fotografici, rinvenendo i cocci della bottiglia a terra, rilevando residui di vino ancora sparsi sul pavimento della cucina e del salone ed evidenziando anche delle piccole macchie di sangue appartenente al ferito, che erano rimaste sull’uscio dell’abitazione.

Nel secchio della spazzatura, i militari hanno trovato sequestrato il collo della bottiglia, ancora provvisto di spuntoni taglienti, sui quali vi erano macchie di sangue.

Secondo i legali di Vacca, gli avvocati Sabetta e Alemanno, comunque, le ferite riportate dal figlio non sarebbe così gravi come ipotizzato inizialmente e la prognosi non superiore ai 21 giorni. Nei prossimi giorni, valuteranno le eventuali mosse difensive in favore del proprio assistito.



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