Nubifragio e grandine, danni ingenti su vigneti e uliveti

In alcune aree è¨ il 90% la produzione distrutta dalla furia del maltempo. In altre, invece, sempre nel territorio compreso tra Salice e Guagnano, si è¨ fermata al 20%. In media la metà della produzione totale (circa il 50%) è¨ stata vanificata dalla tempesta

Un nubifragio accompagnato da una violenta grandinata si è abbattuto ieri mattina sul Nord Salento. E, oltre ai disagi in vari centri urbani allegati, è di nuovo finito sotto scacco del maltempo il triangolo vitivinicolo d’eccellenza, Guagnano-Salice-Campi, proprio quello del “Negroamaro”. È bastata un’ora, tra le 11 e 12, perché grossi chicchi di grandine distruggessero le coltivazioni. Sconsolante lo scenario davanti al quale si sono trovati i viticoltori: un manto bianco di ghiaccio e pozzanghere enorme tra i filari.

Questa mattina, come di consueto succede il giorno successivo alle calamità naturali, è tempo di bilanci. Si contano i danni e si trae una prima stima di quanto la natura abbia influito sulle economie degli agricoltori. Ci sono delle sostanziali differenze da zona a zona. In alcune aree, infatti, pare sia il 90% la produzione distrutta dalla furia del maltempo. In altre, invece, sempre nel territorio compreso tra Salice e Guagnano, si è fermata al 20%. In media, insomma, la metà della produzione totale (circa il 50%) è stata vanificata dalla tempesta di grandine.

Danni che vanno a gravare ancora di più su una situazione già critica. Un’annata fin qui molto umida e la furia della Peronospera, infatti, avevano già ampiamente danneggiato molte piante salentine. La speranza di molti agricoltori, martoriati da tutte queste vicissitudini, è che si arrivi il prima possibile senza ulteriori danni al periodo della vendemmia e si raccolga quanta più frutti possibili. Si teme tantissimo, quindi, sulla quantità e la qualità della prossima raccolta. A rischio uva e vino. Molti sono già stati messi in ginocchio, tanti altri, invece, possono tirare un sospiro di sollievo grazie al premio assicurativo che li tutela dalle calamità naturali.

Assicurazione che, però, ha il suo costo e non è accessibile a tutti. Proprio questo è quello che ha sottolineato Antonio Bello, amministratore dell’azienda vitivinicola, “Cosimo Taurino”. I suoi terreni, per fortuna come ci spiega, non hanno subito danni, ma ciò non toglie che la situazione resta grave: “Per fortuna la nostra zona, Guagnano per andare sulla Salice-San Donaci, non ha subito tanti danni. L’allarme, però, resta ed esprimo tutta la mia solidarietà verso i miei colleghi più sfortunati. Ogni anno siamo stati colpiti dalla grandine e quindi siamo sempre nelle mani del Signore e non ci resta che affidarci a lui. Noi imprenditori agricoli abbiamo proprio questi disagi che, malgrado facciamo tanti investimenti in campagna, a volte vengono vanificati del tutto, soprattutto quest’anno con tutti i problemi che ci sono stati (umidità, Peronospera, etc.). Le polizze assicurative verso la grandine costano tanto e non tutti se le possono permettere anche perché già stiamo facendo tantissimi trattamenti per salvare un po’ di uva e sostenere anche quest’altro costo diventa improbabile”.



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