“I mille colpi del più grande truffatore d’Italia”: è questo il titolo del servizio con cui Giulio Golia – l’irriverente invitato del programma televisivo “Le Iene” – era riuscito ad accendere i riflettori sull’uomo che è riuscito a rubare soldi alla povera gente spacciandosi, di volta in volta, per dietologo, consulente informatico, medico, sacerdote, funzionario e avvocato. Mille identità, mille professioni e mille nomi con cui il “genio della stangata”, un artista criminale come è stato definito, è riuscito a truffare centinaia di persone, facendo spesso leva sulla loro disperazione. Vizio che non aveva perso neppure in carcere. Tra l’altro, l’ultima volta, è stato arrestato mentre, a bordo di un’auto con il lampeggiante, si spacciava per un funzionario del Vaticano, con tanto di falso documento di identità.
Tra i casi del 55enne originario di Castellana Grotte (in provincia di Bari) c’è anche quello della famiglia di un disabile, originaria di Lizzanello.
L’impostore, presentandosi come “Don Vito Piccinonna” [nome vero del rettore della Basilica dei Santi Medici di Bitonto] era riuscito, con l’inganno, ad ottenere la copia dei documenti d’identità dei componenti della famiglia con i quali aveva attivato una carta di credito American Express. Aveva promesso di aiutarli con un contributo economico, ma si è impossessato di 7398,60 euro prima di rendersi irreperibile.
Ieri, i carabinieri della stazione di Lizzanello lo hanno deferito in stato di libertà. Le accuse contestate al 55enne sono truffa, falsità in atti e certificazioni amministrative e sostituzione di persona.
