Rompe il silenzio in cui si era rifugiato in attesa di conoscere la verità, Umberto Durini che ai microfoni della trasmissione pomeridiana di Rai 1 “La Vita in diretta” ha voluto parlare della morte di Noemi e lanciare un appello a Lucio, rinchiuso nel carcere di Quartucciu: «Mia figlia forse era ancora viva quando è stata seppellita» ha dichiarato, ricordando gli ultimi dolorosi minuti di vita della 16enne di Specchia.
Non più soltanto una paura: come ha confermato l’autopsia, la studentessa respirava ancora quando è stata ricoperta dalle pietre di un muretto a secco in quella campagna che per 10 giorni ha “nascosto” il corpo della 16enne agli occhi di chi la stava cercando. «Domenica sono stato nel luogo in cui hanno ritrovato mia figlia a Castrignano del Capo, nei massi ho visto tutta la crudeltà».
«Se davvero hai voluto bene a mia figlia, come hai scritto nella lettera che mi hai inviato, racconta la verità e liberati da questo fardello» ha aggiunto papà Umberto che, fin da subito, ha puntato il dito contro il papà di Lucio, quel Biagio che su Facebook aveva definito “un cancro” il fidanzamento ufficiale dei due ragazzini condiviso sui social.
In studio era presente anche il generale Luciano Garofano che, nel ruolo di consulente, ha assistito tutti gli accertamenti eseguiti dal maresciallo dei carabinieri del Ris di Roma, Vincenzo Verdoliva: «Sono emersi particolari scontati e altri sorprendenti, che potrebbero far luce sulla verità» ha dichiarato rispettando il segreto istruttorio.
Le indagini vanno avanti, sul tavolo degli inquirenti c’è ora l’ultima versione fornita dal ragazzo di Montesardo che – questa volta – ha chiamato in causa il papà, lo ha accusato di averlo aiutato a seppellire il corpo di Noemi. Certo, il dubbio che il ragazzo non poteva aver fatto tutto da solo c’è stato da sempre. Il corpo della ragazzina è stato trascinato per diversi metri e ricoperto di pietre, ma al momento si tratta solo di parole, le ennesime di un ragazzo che fino a questo momento non ha mai saputo dire la verità.
