Operazione antimafia “Cupola”. Inflitti 16 anni di reclusione con rito abbreviato agli imputati del leccese

Nelle scorse ore, il gup Marcello Rizzo ha inflitto complessivamente 32 condannne. L’operazione investigativa portò nell’ottobre del 2020 a ben 23 arresti

Arriva la condanna per 4 imputati del leccese, al termine del processo col rito abbreviato relativo all’operazione “Cupola” che nell’ottobre del 2020 portò a ben 23 arresti, contribuendo a smantellare la nuova criminalità organizzata tarantina.

Nelle scorse ore, il gup Marcello Rizzo ha inflitto complessivamente 32 condannne. E come detto, quattro di esse riguardano persone della provincia di Lecce. Il giudice ha inflitto in alcuni casi, delle pene più miti rispetto alle richieste della Procura e nello specifico: 4 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione a Gianluca Attanasio, 58 anni, di Castrignano del Capo (difeso dall’avvocato Sergio Luceri); 6 anni ad Antonio Cioffi, 70enne di Nardò (assistito dall’avvocato Stefano Stefanelli); 1 anno, 1 mese e 10 giorni a Francesco De Cagna, 55 anni di Scorrano (difeso dall’avvocato Giuseppe Presicce); 4 anni, 2 mesi e 20 giorni, per Fabio Mazzotta, 47 anni, di Copertino (assistito dall’avvocato Ladislao Massari). Non solo, poiché nello stesso procedimento erano coinvolti anche Pierangelo Internò, 58 anni di Nardò (difeso dagli avvocati Fabio Pellegrino e Tommaso Valente), accusato di estorsione, il quale sarà giudicato col rito ordinario, e Davide Oltremarini, 37anni, di Gallipoli (difeso dall’avvocato Fabio Vincenti), che invece ha patteggiato 1 anno e 4 mesi. Occorre però ricordare che nessuno di loro, venne attinto dall’ordinanza cautelare a firma del gip Michele Toriello.

Riguardo le posizioni di Cioffi, Mazzotta, Oltremarini e De Cagna, l’accusa, rivolta dal sostituto procuratore Milto Stefano De Nozza, era di aver ricevuto ingenti quantità di droga destinata alle piazze dei rispettivi comuni di residenza.

Attanasio era invece accusato, in concorso con un’altra persona, della tentata rapina al negozio di ferramenta “Via del Mare”, a Manduria, avvenuta il 9 giugno del 2018. Nell’occasione, il titolare fu aggredito e vennero esplosi quattro colpi di pistola, verso un cliente, il quale aveva cercato di opporsi e che fu anche ferito al piede.
Il collegio difensivo potrà proporre ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni (entro 90 giorni).



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