La Procura presenta il “conto” ai venti imputati che hanno scelto il processo con rito abbrevaito nell’ambito del blitz “Skipper” con cui venne smantellata una consolidata e capillare rete criminale locale dedita stabilmente al commercio transazionale di cocaina.
Dinanzi al gup Alcide Maritati, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, si è tenuta la requisitoria del pm Carmen Ruggiero. La Procura ha invocato: 20 anni per Pierpaolo Pizzolante, 30 anni di Acquarica del Capo; 12 anni per Gigi Basilicata, 52 anni di Napoli; 12 anni per Giovanni Rizzo, 52 anni, di Taviano; 4 anni per Andrea Rizzo, 30 anni di Taviano; 10 per Nicolò Urso, 22 anni di Presicce; 12 anni per Donato Angelo Rainò, conosciuto come Donatello, 53enne di Taviano; 10 anni a Ciro Pizzo, 27 anni di Napoli; 10 anni per Silvestre Attianese detto Silvio, 37 anni, di Villa Literno, (provincia di Caserta); 7 anni e 6 mesi per Giuseppe Amato, 65 anni di Scorrano, detto Padreterno; 7 anni e 6 mesi per Antonio Cioffi, 70 anni di Nardò e 12 anni per Giuseppe Ascione, 50 anni, di Napoli.
E ancora, 6 anni e 6 mesi a Altin Shehaj, 42 anni, albanese residente a Melissano; 6 anni e 6 mesi per Francesco De Paola, 66 anni di Acquarica del Capo, conosciuto come Fucilla; 5 anni e 6 mesi per Antonio Clemente, 38 anni, di San Donaci, provincia di Brindisi; 9 anni per Mario Attianese, 44 anni, di Villa Literno, (Caserta); 7 anni e 6 mesi per Errico Sinistro, 45 anni di Lecce; 5 anni e 3 mesi a Roger Nebiu, 29 anni, di origini albanesi residente a Taviano; 6 anni e 9 mesi per Hicham Kabouri, 46 anni, di origini marocchine ma residente a Ruffano; 6 anni per Gianluca Saiella, 53 anni di Roma e 9 anni per Corrado Lanzilli, 53 anni di Napoli.
Sono state stralciate le posizioni di Aldo Giannotta, 30 anni, di Acquarica del Capo, ma residente ad Amsterdam, ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale ed arrestato in Brasile; Patrick Sasha Esser, 32 anni di Acquarica del Capo; residente a Taviano; Orazio De Cuia, 41 anni di Talsano; Amedeo Giannoccaro, 65 anni di Fasano; Liliana Maria Do Nascimiento, 47 anni di origini brasiliane; Vito Nicola Mandrillo, 29 nni di Taranto; Marcello Lucchese, 46 anni di San Giorgio Ionico; Massimo Padula, 44 anni di Pulsano (Taranto); Giuseppe Quaranta, 46 anni di Lecce; Klodian Shehaj, 38 anni di Taviano; Giovanni Tunno, 36 anni di Racale.
Sono assistiti dagli avvocati: Stefano Stefanelli, Biagio Palamà, Chiara Brandolino, Mario Coppola, Francesco Fasano, Francesca Conte, Vincenzo Blandolino, Alberto e Luigi Corvaglia, Ladislao Massari, Angelo Ninni, Pantaleo Cannoletta, David Alemanno, Ezio Garzia.
Lla discussione in aula proseguirà il 25 ottobre ed il 22novembre. La sentenza è invece prevista per il 13 dicembre.
L’altro processo
Invece, è già in corso il processo con rito ordinario, dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale. In una scorsa udienza, è stato presentato un memoriale di 11 pagine che Luca Pavese, 46 anni di Pulsano (provincia di Taranto), detenuto in carcere, aveva consegnato agli agenti della polizia penitenziaria. E che potrebbe far emergere importanti retroscena sull’operazione investigativa che nel mese di febbraio portò a oltre 20 arresti.
Luca Pavese, assieme a Massimo Bacio Terraccino, 39 anni di Napoli ed Antonio Cosimo Drazza, 39enne di Nardò (assistito dall’avvocato Francesca Conte) hanno scelto il rito ordinario. Luca Pavese è assistito dagli avvocati Carlo Gervasi e Giuseppe Altieri.
Nell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Cinzia Vergine, compare il nome di Luca Pavese tra gli indagati di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo la Procura, Pavese in concorso con altri soggetti, vendeva quantitativi di cocaina sulle piazze di Taviano, Taranto, Nardò, Scorrano, Lecce e Ruffano. Non solo, poiché emergono anche retroscena sul piano criminale di far fuori un pregiudicato, ritenuto un informatore della polizia giudiziaria. Prima pensando di fargli saltare in aria la barca e poi mettendo in pratica altri sistemi “esplosivi”.
E vengono raccolte le dichiarazioni del pentito tarantino V.M. (indagato) su di una serie di attentati falliti, risalenti all’estate del 2016. Anche se c’è da sottolineare che al termine dell’udienza, davanti ai giudici del Riesame è caduta l’accusa di tentato omicidio per Giovanni Rizzo, Pierpaolo Pizzolante, Angelo Donato Rainò (assistiti dall’avvocato Biagio Palamà).
Inoltre, il pm Ruggiero, nel corso della requisitoria del processo con rito abbreviato, ha chiesto l’assoluzione per il tentato omicidio.
