Orrore a Novoli, anziano trovato in avanzato stato di decomposizione. Era morto da un mese

Il cadavere, sul quale non sarebbero stati accertati segni di violenza, è stato trasferito nella camera mortuaria del ‘Vito Fazzi’, a disposizione dell’autorità giudiziaria. La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta. In casa con lui c’erano le due figlie con problemi psichici

Era morto da ormai un mese, ma nessuno lo sapeva tranne le sue figlie che avevano nascosto l’orrore per tutto il tempo. È questa la macabra scoperta fatta oggi a Novoli in un’abitazione situata in Via Brunetti. La scoperta è stata fatta oggi dopo che un nipote della vittima era andato in quella casa per trovare lo zio.

L’uomo, Luigi Ippolito, era un pensionato 88enne, ex commerciante di arredi, molto conosciuto in paese, che stava lottando da tempo con un tumore. Uno dei nipoti, come detto, era andato a trovare lo zio per accertarsi delle sue condizione, ma appena si era avvicinato alla casa, aveva subito percepito un odore terribile, già dall’esterno. Il povero uomo viveva con le due figlie, da quanto si apprende affette da una forma di disturbo psichico. Per una delle donne, di 50 anni, è stato, infatti, disposto il Tso (non sarebbe la prima volta) e l’immediato accompagnamento all’ospedale di Scorrano, dove è ricoverata. L’altra, di 48, è stata momentaneamente trasferita in una centro di riposo.

Il nipote aveva bussato alla porta per farsi aprire e andare a salutare lo zio, ma le due donne gli avevano impedito ciò. Così l’uomo ha pensato bene di chiamare le Forze dell’Ordine. Sul posto sono quindi arrivati gli agenti della Polizia Municipale e i Carabinieri che hanno sfondato la porta per entrare. All’entrata nella casa la visione è stata orrenda ed inquietante. L’anziano era steso sulla sedia a sdraio senza vita ed il suo corpo era in stato di decomposizione. Sul posto è sopraggiunta un’ambulanza del 118 con personale medico che, dai primi accertamenti, ha fatto risalire il decesso a circa un mese prima del ritrovamento.

Il cadavere, sul quale non sarebbero stati accertati segni di violenza, è stato trasferito nella camera mortuaria del “Vito Fazzi”, a disposizione dell’autorità giudiziaria. La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta.



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