Permettevano di abbandonare rifiuti, in cambio di denaro e mozzarelle: uomini della Forestale ‘interdetti’ dal lavoro per nove mesi

Il Riesame ha ‘riformato’ l’ordinanza del gip per Domenico Galati. I giudici hanno revocato la misura degli arresti domiciliari, sostituendola con ‘l’interdizione dell’attività lavorativa per nove mesi’. Stesso discorso, per Massimo Rosselli, 41 anni di Ostuni.

Avrebbero chiuso un occhio sullo sversamento dei rifiuti, in cambio di denaro o addirittura di un carico di mozzarelle, "offerti" da un imprenditore edile e nelle scorse ore il Riesame si è espresso sui ricorsi presentati dagli avvocati di tre uomini del Corpo Forestale.

Il Tribunale della Libertà, presidente Stefano Marzo, ha "riformato" l'ordinanza del gip per Domenico Galati, 40 anni di Surano, attualmente ai domiciliari, dopo la richiesta di annullamento del suo difensore, l'avvocato Luigi Corvaglia. Egli rispondeva dall'accusa di peculato e truffa. I giudici hanno, però, revocato la misura degli arresti domiciliari, sostituendola con "l'interdizione dell'attività lavorativa per nove mesi". Stesso discorso, per MassimoRosselli, 41 anni di Ostuni, difeso dall'avvocato Augusto Conte del Foro di Brindisi.

Avevano invece rinunciato al Riesame i difensori Fritz Massa e Antonella Corvaglia per Giovanni Bray, 37 anni, di Martignano, visto che il gip di Brindisi aveva già disposto la revoca delle misura cautelare, dopo l'udienza di convalida. Secondo il giudice non ci sarebbero le esigenze cautelari, visto che da un anno l'indagato non è in servizio e non lo sarà per altri dodici mesi, poiché impegnato in un corso di formazione. 
 
Ricordiamo che sono nove complessivamente le persone indagate ed il 9 novembre scorso vennero arrestati l'imprenditore brindisino Vittorio Greco, di 55 anni e cinque uomini del Corpo forestale dello Stato in servizio a Brindisi fra il 2013 e il 2014, tra cui oltre alle persone già indicate, Gianfranco Asciano, 41 anni, di Brindisi.

Ai domiciliari finì anche Giovanni Rosselli, 45 anni, di Ostuni. Altre tre persone risultano indagate a piede libero. L'inchiesta coordinata dal pm della Procura di Brindisi Milto De Nozza è stata condotta dai carabinieri della stessa città.

Le accuse, a vario titolo ed in diversa misura, sono di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e rivelazione di segreto di ufficio, nonché concorso in abbandono incontrollato di rifiuti, peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, abuso d’ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato.
 
L'indagine prese il via quando venne scoperto che una guardia forestale molto vicina all'imprenditore gli indicava giorno e ora precisa per evitare i controlli e poter scaricare i rifiuti in tutta tranquillità. I forestali avrebbero ricevuto da Greco tra i 50 euro fino ai 2mila euro, ciascuno per consentirgli di sversare "indisturbato" rifiuti speciali, inerti da demolizione, residui di scavi, nelle campagne alla periferia di Brindisi. L'imprenditore non si sarebbe limitato a offrire loro del denaro, ma anche buoni benzina, e ricariche telefoniche, quantitativi di olio e addirittura mozzarelle e carciofini!



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