Massacrata di botte e gettata sulla tangenziale di Torino, come si fa con un sacco della spazzatura di cui ci si vuole disfare. È questa la tragica fine di Anxela Mecani, la 20enne di origini albanese, morta nel reparto dell’ospedale di Moncalieri, dove era stata accompagnata in condizioni disperate.
Un automobilista che ha assistito alla scena ha chiamato le forze dell’ordine: «Qualcuno ha lanciato una persona fuori dall’auto ed è scappato. Aiuto, non so cosa fare», aveva raccontato e ora la squadra mobile, che sta portando avanti le indagini nel massimo riserbo, sta setacciando le immagini delle telecamere di sicurezza, installate nella zona alla ricerca di qualche indizio utile ad individuare l’auto da cui è stata scaraventata la ragazza. Respirava ancora quando l’hanno trovata, ma sul corpo c’erano i segni del volo terribile fatto dalla macchina in corsa e anche delle botte ricevute, come hanno dichiarato i medici.
Intanto, si cerca di ricostruire la vita della 20enne che, prima di trasferirsi in Piemonte, ha vissuto a Ravenna, dove vive ancora Massimiliano, il marito originario di Lecce intervistato da il Resto Carlino, storico giornale entrato a far parte del circuito Quotidiano.net come Leccenews24: «Non sapevo nulla. Io e Anxela ci eravamo lasciati da alcuni mesi. Lei era andata via di casa, aveva preso questa decisione e io l’avevo rispettata».
Si erano conosciuti in un bar, poi il corteggiamento e i fiori d’arancio, ma il matrimonio era naufragato: si stavano separando. Massimiliano, come si legge nell’articolo a firma di Lorenzo Priviato, ha chiamato il nuovo compagno della donna, quando era ancora all’oscuro di tutto: «Mi ha solo detto che non poteva parlare, perché si trovava in questura, e che l’avevano ammazzata».
Faceva la prostituta? È una domanda a cui l’uomo non sa rispondere. «Era una ragazza sempre sorridente. Non meritava di fare questa fine, era così giovane…» ha raccontato, ma è questa la pista su cui si stanno concentrando gli inquirenti, senza escludere nulla.
È salita sull’auto di un cliente sbagliato? Voleva smettere e ha cercato di ribellarsi? Domande ancora senza risposta.
Anxela aveva compiuto 20 anni a marzo. E chi l’ha ridotta in quel modo, forse, sapeva che non sarebbe sopravvissuta.
