Picchiato ed insultato con offese omofobe: 5 giovani indagati per tentato omicidio

I fatti si sono verificati il 10 agosto, durante la Notte di San Lorenzo, fuori da un noto locale di Santa Cesarea Terme.

Un brutale pestaggio ed una serie di offese omofobe all’indirizzo di un artista salentino? Il pm Luigi Mastroniani ha chiuso la delicata inchiesta sul violento episodio risalente all’estate scorsa. E i presunti componenti del branco sono stati raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini con l’accusa di tentato omicidio in concorso, “aggravato dall’aver commesso il fatto per motivi abietti consistiti nel percuotere la vittima e discriminarla in ragione del suo orientamento sessuale”. Nell’avviso viene contestata anche l’aggravante di aver agito con crudeltà, cagionandogli sofferenze aggiuntive.

Gli indagati sono quattro turisti milanesi, di età compresa tra i 20 ed i 24 anni e un giovane di Trepuzzi, di 26 anni. La “persona offesa” è invece un’artista salentino di 43 anni. Sono assistiti, tra gli altri, dall’avvocato Michele Palazzo e potranno nei prossimi venti giorni, chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive.

La ricostruzione dei fatti

I fatti si sono verificati il 10 agosto, durante la Notte di San Lorenzo, fuori da un noto locale di Santa Cesarea Terme. L’aggressione è avvenuta nei pressi del parcheggio, dove sostava una macchina, dentro la quale giaceva una persona.

Secondo la Procura, uno dei cinque giovani avrebbe colpito il 43enne, con un pugno all’occhio sinistro, facendolo cadere a terra. Non solo, poiché i ragazzi avrebbero cominciato ad insultarlo con offese omofobe, continuando a percuoterlo con calci e pugni, anche in testa.

La vittima sarebbe stata poi afferrata per l’orecchio e trascinata per diversi metri rimediando un distaccamento dell’organo. L’uomo sarebbe però riuscito a fuggire ed a chiedere aiuto ad un gruppo di ragazzi che transitavano in macchina. Uno di questi sarebbe sceso dall’auto per aiutarlo a rintracciare gli aggressori. Mentre ciò avveniva, il branco sarebbe ricomparso e un componente avrebbe detto al 43enne: “Cosa fai? Racconti quello che ti abbiamo fatto?”. E avrebbero ricominciato a picchiarlo selvaggiamente, facendolo cadere al suolo.

La vittima è stata poi soccorsa e, giunta in ospedale, gli sono state riscontrate una profonda ferita sotto l’orecchio ed un trauma facciale.

Nel frattempo, la vicenda ha avuto ulteriori sviluppi. Il giovane che giaceva nella macchina del parcheggio, si sarebbe messo alla guida dell’auto, andando però a sbattere contro la scalinata di una villa. Successivamente sarebbero intervenuti i carabinieri di Poggiardo e da lì sarebbero iniziate le indagini.

La denuncia della vittima

I particolari della vicenda sono stati ricostruiti anche dalla presunta vittima, che nei mesi scorsi ha depositato una denuncia. Sostiene che all’uscita dal locale, ha notato una macchina con lo sportello aperto; dentro, era presente un giovane disteso, in uno stato di semi incoscienza, derivante presumibilmente dall’assunzione di sostanze alcoliche o stupefacenti, e si sarebbe avvicinato per soccorrerlo. Avrebbe così anche tentato di scuotere il ragazzo chiedendogli se avesse bisogno di aiuto, ma non riceveva risposta alcuna. Pochi istanti dopo, gli amici di quest’ultimo lo avrebbero accerchiato, dicendogli: “Che cosa hai fatto al nostro amico?” insultandolo con offese omofobe ed infine picchiandolo selvaggiamente a più riprese.

Nonostante ciò, l’uomo sarebbe riuscito a raggiungere la strada principale e avrebbe chiesto aiuto ad un automobilista. Dopo qualche minuto il guidatore ritornava seguito dagli aggressori e, senza proferire parola, risaliva in macchina a si allontanava repentinamente, lasciandolo in balia degli stessi, che gli dicevano, “adesso ti facciamo vedere noi”. E dopo averlo ricoperto nuovamente di insulti a sfondo omofobo, avrebbero ricominciato a percuoterlo. Sarebbe quindi finito a terra privo di sensi.

Una volta ripresa conoscenza, veniva soccorso da una persona, la quale chiamava il 118. Giunta l’ambulanza, veniva trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Cardinale Panico” di Tricase.

La vittima del pestaggio è difesa dall’avvocato Michelangelo Gorgoni.