“Gli ulivi monumentali non si toccano”, la protesta contro Tap continua…

La multinazionale continua le sue “buone pratiche agricole” sugli alberi che insistono sul tracciato del gasdotto tra le proteste degli attivisti NoTap.

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«Stanno entrando nelle campagne degli ulivi millenari» hanno scritto gli attivisti del Movimento NoTap, sulla loro pagina Facebook ufficiale, quando non erano ancora scoccate le 8.00. Nel post anche la “posizione” di Google per chiamare a raccolta i manifestanti sul luogo dove Tap sta continuando le operazioni di potatura degli alberi che affondano le loro radici nelle campagne dove passerà il tracciato del gasdotto. E così, a San Basilio – già in passato trasformato in terreno di violenti scontri – e pochi passi da Verone sale la tensione.

Salgono sugli alberi, li difendono con le unghie e con i denti, i “contrari” all’opera considerata strategica che, entro il 2020, porterà il gas azero in Europa. Gli operai della multinazionale svizzera lavorano a rilento mentre gli uomini delle forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa creano un cordone umano per permettere lo svolgimento dei lavori in tranquillità. In pochissimi giorni, sono stati potati 543 piante sulle 1.878 che ricadono lungo il tracciato, ma non è facile procedere secondo la tabella di marcia se “dal basso” qualcuno urla che “gli ulivi monumentali non si toccano“.

Alle proteste dei cittadini NO-Tap, di tutte le età, si sono aggiunte alcune lamentele dei proprietari dei terreni che, a loro dire, non sarebbero stati informati delle “Buone Pratiche agricole” avviate da Tap. “Potatura con manganello” l’avevano chiamata nei giorni scorsi gli attivisti che si sono ritrovati, ancora una volta, faccia a faccia con gli uomini in divisa.



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