Maxi truffa ad oltre 30 risparmiatori? Chiesta condanna a 10 anni per promotore finanziario

Secondo l’accusa, l’imputato prometteva ai risparmiatori interessi elevatissimi, che andavano dal 48 al 120% e venne anche arrestato

Chiesta la condanna 10 anni di reclusione per il promotore finanziario di origini brasiliane ma residente a Lecce, arrestato per una maxi truffa, perpetrata ai danni di oltre 30 risparmiatori.

In una scorsa udienza, si è tenuta la requisitoria del pm Donatina Buffelli. Il processo, dinanzi al giudice Elena Coppola, è stato aggiornato al 25 novembre, quando discuterà l’avvocato Pantaleo Cannoletta, legale del 45enne, Fabiano Simoes Santos. Ricordiamo che nel corso del processo si sono costituite parte civile, oltre 30 presunte vittime. Sono difese, tra gli altri, dagli avvocati Pierluigi Cornacchia, Giuseppe Romano, Stefano De Francesco, Alfredo Coluccia, Luigi Renna, Giuseppe Napoli, Andrea Capone, Tiziana Dell’Anna.

Secondo l’accusa, l’imputato prometteva ai risparmiatori interessi elevatissimi, che andavano dal 48 al 120% e, per i primi mesi, li saldava anche, salvo poi non corrisponderli più accampando una serie di scuse.

Le indagini hanno preso il via nell’ottobre del 2016 dopo una serie di denunce prodotte da alcuni risparmiatori che lamentavano la mancata restituzione di somme investite in una società finanziaria con sede in Belize denominata Advertising Corp.

Dagli accertamenti investigativi messi in atto dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, il 45enne, avvalendosi di elevate competenze nel settore finanziario, è riuscito nell’arco temporale di due anni, a sottrarre ben 1,5 milioni di euro.

L’uomo è stato tratto in arresto a Praga, il 7 febbraio del 2018, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dal gip su richiesta del pm Buffelli. Il 45enne di origini brasiliane è stato accompagnato dagli agenti dell’Interpol a Roma e tradotto presso il carcere di Rebibbia, per poi essere trasferito nel penitenziario di Borgo San Nicola. Santos non è più recluso in carcere, ma si trova in libertà.

Il 45enne, nell’interrogatorio di garanzia, ha affermato essere stato vittima dei suoi stessi investimenti. Le ingenti somme di denaro sarebbero risultate infatti “bloccate” su una piattaforma americana e per questo motivo non sarebbero state restituite agli investitori.



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