Una consulente finanziaria, accusata di essersi appropriata complessivamente di circa 250mila euro, sottraendoli a sei ignari risparmiatori e di avere effettuato una serie di prelievi non autorizzati, finisce sotto processo
R.C., 58enne residente a Nardò, in servizio nella filiale di una nota banca della provincia di Lecce, è stata raggiunta dal decreto di citazione diretta a giudizio a firma della pm Patrizia Ciccarese. Il processo si aprirà il 12 settembre prossimo davanti al giudice monocratico Marco Marangio Mauro. In quella sede si svolgerà l’udienza predibattimentale e l’imputata, difesa dall’avvocato Vito De Matteis, potrà accedere ai nuovi benefici di legge previsti dalla riforma Cartabia.
La consulente finanziaria risponde dell’accusa di appropriazione indebita aggravata.
Le parti offese potranno costituirsi parte civile con gli avvocati Francesco Vergine e Fernanda Minerba.
I fatti si sarebbero verificati tra gennaio del 2018 e luglio del 2021 tra Lecce ed Aradeo.
Le indagini, condotte dai finanzieri della Compagnia di Gallipoli, presero il via dalla denuncia di una serie di risparmiatori.
Le accuse
Secondo l’accusa, la consulente finanziaria sfruttò il rapporto di fiducia ed amicizia con gli ignari clienti, convincendoli a consegnarle svariate somme di denaro in contanti per eseguire investimenti finanziari. Non solo, anche la carta bancomat ed il relativo codice Pin ad essa collegato, per gestire in autonomia i risparmi ed investire dette somme. La consulente, inoltre, in base alla tesi accusatoria, effettuò una serie di prelievi allo sportello in assenza dei titolari del conto corrente e senza la loro autorizzazione, ma soprattutto senza destinare le somme di denaro allo scopo cui erano dirette.
Nel primo caso, la consulente avrebbe intascato 24.410 euro dal conto corrente di una cliente. Invece, in un ‘altra circostanza, utilizzando il solito copione. si sarebbe appropriata della somma complessiva di 148, 858 euro, raggirando un risparmiatore.
E poi viene contestato un altro episodio. In questo caso, la 58enne avrebbe intascato 34.060 mila euro dai conti correnti di una coppia.
Infine, secondo l’accusa, la consulente si appropriò di 42.575 euro da un’altra coppia di clienti. Gli ammanchi vennero alla luce quando gli ignari risparmiatori si recarono in banca per un resoconto patrimoniale ed appresero dell’esistenza di un conto corrente acceso a loro nome e di una serie di prelievi che svuotarono il loro patrimonio. Ed a quel punto scattò la denuncia e venne aperta un’inchiesta penale.
Tali accuse dovranno essere vagliate nel corso dell’udienza predibattimentale che si terrà a luglio, dinanzi al giudice.