Chiede di patteggiare la pena Giorgio Trianni, dirigente della Asl di Lecce, nella prima udienza del processo “Favori e Giustizia” dal nome dell’inchiesta che ha portato all’arresto del Pubblico Ministero Emilio Arnesano e di alcuni Dirigenti Medici.
Dinanzi ai giudici in composizione collegiale (Presidente Sergi) del Tribunale di Potenza, Trianni assistito dagli avvocati Francesco Paolo Sisto e Stefano Chiriatti, ha avanzato richiesta di patteggiamento ad 1 anno ed 11 mesi con l’attenuante speciale del risarcimento del danno di 50mila euro verso il Ministero Della Giustizia.
I giudici si sono riservati sulla decisione, poiché tale istanza dovrà essere esaminata anche dallo stesso Ministero, che dovrà valutare se ritenerla congrua. Nella prossima udienza, fissata per il 18 aprile, il pm Veronica Calcagno comunicherà l’esito.
Sempre in quella data, saranno affrontate eventuali questioni preliminari e si dovrebbe procedere con l’acquisizione delle prove. Il dibattimento comincerà, presumibilmente, senza alcuna parte civile. Oggi, infatti, non è stata avanzata nessuna istanza in questo senso, neanche dal Ministero della Giustizia. Invece, il pm ha depositato la trascrizione di altre annotazioni di polizia giudiziaria, riguardanti alcuni messaggi intercorsi tra i protagonisti della vicenda.
Risultano imputati, oltre ad Emilio Arnesano, 62enne di Carmiano, anche Ottavio Narracci, 59 anni di Fasano, direttore generale della Asl di Lecce; Carlo Siciliano, 62 anni di Lecce; Giorgio Trianni, 66 anni di Gallipoli e Giuseppe Rollo, 58 anni di Nardò, dirigenti della Asl di Lecce ( tutti agli arresti domiciliari).Quest’ultimo ha presentato oggi aula la richiesta di revoca della misura.
E poi, l’avvocato Mario Salvatore Ciardo, 55enne di Tricase, originariamente sottoposto al divieto di dimora nel Comune di Lecce, misura poi revocata; l’aspirante” avvocatessa Federica Nestola, 32 anni di Copertino (annullata la misura della sospensione dell’attività per 12 mesi); l’avvocato Augusto Conte, 77 anni di Ceglie Messapica, interdetto per due mesi.
Non solo, anche il fascicolo relativo all’avvocatessa Manuela Carbone è stato riunito a quello odierno e quindi verrà giudicata assieme agli altri otto.
Gli imputati, tra cui il pm Arnesano, erano tutti presenti oggi in aula.
Stralciata la posizione dell’avvocatessa iscritta nell’Albo di Lecce, attualmente a piede libero dopo la revoca dei domiciliari. La donna ha già patteggiato la pena di 2 anni e 8 mesi. È assistita dall’avvocato Stefano Prontera.
Le accuse
Le accuse a carico degli imputati, sono a vario titolo ed in diversa misura: corruzione in atti giudiziari; induzione a dare o promettere utilità a pubblici ufficiali e abuso d’ufficio.
Invece, per il notaio Sergio Gloria, il pm Veronica Calcagno dovrebbe chiedere l’archiviazione.
Sono assistiti dagli avvocati Amilcare Tana, Luigi Covella, Luigi, Alberto ed Arcangelo Corvaglia, Gabriele Valentini, Ladislao Massari, Renata Minafra, Nicola Buccico del Foro di Matera, Cesare Palcanica del Foro di Roma; Giangregorio De Pascalis del Foro di Trani.
