Affittarono casa-vacanze a prostitute? Magistrato ed ex poliziotta finiscono nuovamente sotto processo

Ricordiamo, infatti, che nel dicembre del 2020, la Corte di Appello aveva disposto l’annullamento della sentenza di condanna maturata in primo grado.

Dovranno affrontare nuovamente il processo, un magistrato e la ex compagna poliziotta, accusati di aver affittato ad alcune “lucciole” una casa vacanze a Lecce.

Il gup Marcello Rizzo ha rinviato a giudizio: Giuseppe Caracciolo, 64enne leccese, esperto in Diritto Tributario e Pasqua Biondi, 57enne, poliziotta in aspettativa di Brindisi.

Ieri mattina, è stato prima ascoltato il magistrato che aveva chiesto, in una precedente udienza, di essere sottoposto a interrogatorio. Caracciolo ha fornito la propria versione dei fatti, respingendo fermamente le accuse.

In seguito il gup Rizzo ha disposto il rinvio a giudizio per il magistrato e per la ex poliziotta, con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione. Il processo si aprirà il 2 marzo dinanzi ai giudici in composizione collegiale.

I due imputati, assistiti dagli avvocati Ladislao Massari e David Brunelli, potranno difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento.

Ricordiamo che nei mesi scorsi, la Procura ha chiesto nuovamente il rinvio a giudizio del magistrato e della ex compagna, ma questa volta per l’ipotesi di reato di favoreggiamento della prostituzione. Ricordiamo, infatti, che nel dicembre del 2020, la Corte di Appello (Presidente Vincenzo Scardia) ha disposto l’annullamento della sentenza di condanna maturata in primo grado per entrambi gli imputati ed ha disposto la trasmissione degli atti in Procura.

In seguito, il pubblico ministero Maria Vallefuoco ha modificato l’originario capo d’imputazione di sfruttamento della prostituzione, in favoreggiamento della prostituzione, per il 64enne leccese, esperto in Diritto Tributario e per la ex compagna 57enne, poliziotta in aspettativa di Brindisi.

Il processo di primo grado

Il gup Carlo Cazzella, al termine del giudizio abbreviato, ha ritenuto i due imputati colpevoli, derubricando il reato contestato in favoreggiamento della prostituzione ed escludendo l’ipotesi accusatoria dello sfruttamento e della locazione. Il giudice ha concesso le attenuanti generiche ad entrambi e disposto la sospensione della pena e la non menzione della condanna.

Si è anche svolto l’incidente probatorio per ascoltare le prostitute, al fine di verificare se il magistrato indagato fosse a conoscenza che in quell’appartamento vi fosse un giro a “luci rosse”.  Due rumene sono state sentite, innanzi al gip Vincenzo Brancato, attraverso un confronto “all’americana”, dunque in contemporanea. Successivamente, invece, una ragazza dominicana non si è presentata all’udienza.

L’inchiesta

Le prostitute avrebbero offerto, secondo l’accusa, prestazioni sessuali a pagamento all’interno della Casa Vacanze di proprietà del magistrato. E in data 1 luglio del 2016, vennero apposti i sigilli all’appartamento. Le indagini, avviate dopo la segnalazione di alcuni condomini, sono state condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Lecce. I poliziotti, attraverso appositi appostamenti, hanno filmato la presunta attività illecita. Successivamente, il pm ha revocato il sequestro preventivo dell’appartamento “incriminato”. La decisione del sostituto procuratore Maria Vallefuoco è maturata a seguito del deposito di una memoria difensiva, presentata dai legali degli indagati.