Rapinano la stazione di servizio di Salice e feriscono un dipendente, ma la fuga dura poco: arrestati.

Dura solo poche ore la fuga degli autori della rapina alla Stazione di Servizio di Salice Salentino. Per i due si sono aperte le porte del carcere di Lecce con l’accusa di rapina aggravata e lesioni personali aggravate.

È durata solo poche ore la fuga degli autori della violenta rapina alla stazione di servizio Q8 di Salice Salentino in cui era rimasto ferito il gestore della pompa, colpito alla testa dal calcio della pistola. Bottino in mano erano scappati via a tutta velocità pensando, probabilmente, di averla fatta franca. Sulla strada, invece, hanno incrociato gli uomini delle forze dell’ordine che si erano messi immediatamente sulle loro tracce.

Alla fine, i carabinieri di Copertino con l’aiuto dei colleghi della compagnia di Cambi Salentina hanno stretto le manette ai polsi di Egidio Luigi Prete, 38enne che in passato si era autoproclamato il “Totò Riina di Nardò” e Gregorio Pandi, 27enne anche lui residente nella cittadina del complice. Per i due – che dovranno difendersi dalle accuse di rapina aggravata e lesioni personali aggravate – si sono aperte le porte del Carcere di Lecce.

Il colpo

Mancava qualche minuto alle 19.00 quando i due si sono presentati nel distributore di carburanti che si affaccia sulla strada per Veglie. Per mettere a segno il colpo non hanno esitato ad usare l’arma con cui hanno colpito alla testa il dipendente – un 26enne di Salice Salentino – colto di sorpresa mentre stava effettuando un rifornimento. La ferita lacero contusa alla regione occipitale che ha rimediato nel faccia a faccia con i malviventi è stata giudicata guaribile dai medici in 15 giorni. Dopo l’incontro era stato accompagnato da un’ambulanza del 118 all’ospedale di Copertino.

Nel corso delle indagini è stata sequestrata la “Renault modus” utilizzata per consumare il reato. Non solo, pare sia stato recuperato anche il bottino: 335 euro in banconote di piccolo taglio.

Dopo le formalità di rito i due autori sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Lecce, dove si trovano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, informata dell’accaduto.



In questo articolo: