Resort ‘Baia Malva’: il Riesame conferma il sequestro della struttura di Porto Cesareo

Rimangono i sigilli a Baia Malva: il Riesame rigetta la richiesta di dissequestro del resort: i sigilli vennero apposti dai carabinieri di Campi, nell’ottobre scorso. Nel registro degli indagati fu iscritto l?imprenditore Giuseppe Durante per i reati di deturpamento.

Rimane sotto sequestro il resort ‘Baia Malva sulla litoranea per Sant’Isidoro, di proprietà del 65enne di Porto Cesareo Giuseppe Durante, ex assessore comunale. Il Tribunale del Riesame (Presidente Giuseppe Piccinno, relatore Anna Paola Capano e a latere Stefano Marzo) nelle scorse ore, dopo la discussione in aula e la susseguente camera di consiglio ha confermato l'ordinanza e rigettato la richiesta di dissequestro. Già nell'udienza del 20 settembre 2014, il Riesame dispose che rimanessero i sigilli all'imponente  villaggio turistico, anche a seguito della rinuncia della difesa rappresentata dagli avvocati Antonio Savoia, Antonio Quinto e Giuseppe Modesti; i legali preferirono non discutere le strategie difensive valutate a ridosso dell’udienza, ravvisando un ritardo nella trasmissione degli atti d’indagine al Tribunale.

I sigilli vennero apposti dai carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Campi Salentina, il 28 ottobre scorso; i militari campioti, coadiuvati da quelli delle Stazioni di Porto Cesareo, Veglie e Leverano, procedettero all’esecuzione del decreto di sequestro, a firma della dott.ssa Ruggiero, di due strutture a Porto Cesareo quali il resort ‘Baia Malva’ e la darsena denominata ‘Puerto del Sol’.

Il sequestro probatorio era motivato dalla necessità di consentire lo svolgimento di una consulenza tecnica, per appurare ed approfondire quanto ricostruito. Successivamente, infatti, in data 16 gennaio 2015, fu disposto, dallo stesso pm Ruggiero, un ‘accertamento tecnico irripetibile per verificare la consistenza e la natura delle opere costituenti sia “Puerto del Sol” che il complesso turistico ‘Baia Malva’; l’epoca di realizzazione delle stesse e la loro conformità agli strumenti urbanistici vigenti e ai permessi di costruire. Nel registro degli indagati è finito l’imprenditore Giuseppe Durante, amministratore di entrambe le strutture, per i reati di deturpamento o distruzione di bellezze naturali e costruzione di opere in assenza o in difformità di permesso di costruire. In particolare il resort ‘Baia Malva risulta edificato in una E5 che il Piano regolatore generale qualifica come zona agricola e per il tempo libero, sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico e ricompresa nell’ambito territoriale esteso del Putt’.



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