
Ha rubato il borsellino ad una prostituta nigeriana e poi è fuggito con la sua auto, ma la sua fuga ha avuto vita breve. Intorno alle 2.10 della notte appena trascorsa, una pattuglia in servizio di controllo del territorio, transitando in piazzale Rudiae, ha notato una “Lancia Y” verde, ferma con il motore acceso e un uomo al volante, mentre un altro uomo stava uscendo di corsa dal tratto chiuso di via Armando Diaz e stava salendo a bordo dell’auto che ripartiva verso Porta Rudiae.
I poliziotti, insospettiti dall’atteggiamento dei due e considerata la tarda ora, hanno provvisto a bloccare, dopo pochi metri, l’auto per procedere al controllo. Il passeggero è stato identificato in Antonio Cavalera, 29enne leccese che, da subito, mentre il conducente assumeva un comportamento tranquillo e collaborativo, si è mostrato alquanto insofferente, agitandosi continuamente.
Dopo pochissimi minuti dal fermo del veicolo, mentre gli agenti erano ancora intenti a recuperare i documenti dell’uomo che continuava a rovistare nelle tasche, sono arrivate due ragazze straniere, una delle quali, una 31enne nigeriana, ha richiamato l’attenzione degli operatori indicando il fermato come la persona che pochi minuti prima le avrebbe strappato di mano il borsellino per poi fuggire a piedi e salire in auto.
A seguito di ciò, l’accusato si è mostrato ancora più insofferente al controllo degli agenti, negando quanto riferito dalla ragazza e cercando nuovamente di attirare l’attenzione degli scriventi su di lui. Considerate le insistenze e la sicurezza con la quale la ragazza stava indicando Cavalera come l’autore del reato subito, i poliziotti hanno proceduto ad un primo sommario controllo della persona che ha dato però esito negativo. Poi, quindi, si è proceduto all’ispezione visiva dell’abitacolo dell’auto, in cui è stato subito individuato un borsellino femminile in similpelle nero con degli effetti personali della denunciante posizionato tra i due sedili anteriori.
Mentre si stava cercando di ricostruire i fatti il fermato, che già aveva rifiutato passivamente di salire nella volante della Polizia, avendo probabilmente intuito la situazione, ha iniziato ad urlare e a sferrare violenti pugni e testate contro il vetro del finestrino posteriore destro dell’autovettura di servizio cercando di sfondarlo, per poi provare a fuggire. Ne è scaturita una breve colluttazione, ma gli operatori sono riusciti a bloccare l’uomo e ad accompagnarlo in Questura. Al termine degli accertamenti Cavalera è stato tratto agli arresti domiciliari per furto e resistenza a Pubblico Ufficiale.