Si conclude con la condanna, il processo a carico di due turiste accusate di avere imbrattato con scritte e disegni blasfemi, una chiesetta del XVI secolo, che sorge ad Alessano, nella frazione di Montesardo, in località Macurano.
Nelle scorse ore, il giudice monocratico Maria Francesca Mariano ha inflitto il massimo della pena ed ha condannato ad 1 anno di reclusione ciascuna e 3.000 euro di multa, due donne di 50 e 42 anni, residenti rispettivamente a Berlino e Livorno. Il giudice ha inoltre disposto la ripulitura dei luoghi a spese delle due imputate, se non già avvenuta.
Rispondevano dell’ipotesi reato di “deturpamento e imbrattamento di cose altrui aggravato in concorso” e nello specifico di beni immobili di interesse storico artistico. Difese dagli avvocati Francesco Calabro e Domenico Melillo, potranno proporre ricorso in Appello.
I fatti risalgono al 7 luglio del 2020, quando la chiesetta di Santo Stefano del XVI secolo venne completamente deturpata da scritte e disegni blasfemi sulla facciata e sulle pareti laterali. Non solo, poiché l’imbrattamento ha riguardato anche il muro perimetrale che delimita la pineta San Francesco di proprietà del Convento dei Frati Cappuccini.
Le scritte, in italiano, inglese e tedesco, erano state fatte con vernice spray di colore rosso e nero.
Il grave episodio vandalico ha indignato l’intera comunità di Alessano, dove la chiesetta di Santo Stefano si trova, e ha fatto scattare immediatamente gli accertamenti investigativi dei carabinieri.
E dopo una serie di indagini e grazie ai filmati registrati da telecamere private, i militari sono riusciti a risalire alle due responsabili del deturpamento, che sono state entrambe denunciate.