“Pizzicato” durante il passaggio di consegne della cocaina: condannato a 4 anni

il 31enne di Taviano è stato ‘sorpreso’ dai carabinieri che avevano assistito al passaggio di un involucro sospetto tra due vetture in una strada di campagna. I due complici hanno patteggiato la pena a 3 anni e 6 mesi.

Venne “pizzicato” dai carabinieri durante il passaggio di consegna della cocaina, insieme a due complici. In mattinata, dinanzi al Gup Antonia Martalò, Pasquale Di Battista, 31enne di Taviano, è stato condannato a 4 anni di reclusione al termine del giudizio abbreviato. Così come invocato dal pm d’udienza Milto Stefano De Nozza. Pasquale Di Battista è difeso dall’avvocato Pompeo Demitri.

In un’altra udienza, Vincenzo De Matteis, 42enne e Domenico Scala, 20 anni, avevano patteggiato la pena a 3 anni e 6 mesi. Sono assititi dagli avvocati Biagio Palamà e Stefano Stefanelli.

L’arresto

Ricordiamo che, nell’aprile scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gallipoli avevano ammanettato tre persone. Erano le ore 15:30 del pomeriggio, quando i militari hanno assistito al passaggio di un involucro sospetto tra due vetture, in una strada di campagna a ridosso di Taviano.

Le due vetture sono state, infatti, immediatamente fermate e perquisite dai militari. In una delle due macchine, all’esito della perquisizione effettuata, è stato rinvenuto e sequestrato un pacchetto in cellophane con all’interno ben 100 grammi di cocaina purissima, oggetto dello scambio avvenuto pochi istanti prima, da suddividere in dosi per l’ulteriore smercio sul mercato.

Seduti a bordo vi erano gli acquirenti, entrambi di Taviano: Pasquale Di Battista e Domenico Scala, 20 anni, trovato in possesso anche della somma contante di 955 euro.

Sull’altra autovettura, invece, è stato identificato il fornitore, Vincenzo De Matteis, 42enne, già conosciuto alle Forze di Polizia. Tutti e tre sono stati dichiarati in stato arresto per cessione e detenzione ai fini spaccio, considerata l’ingente quantità e la tipologia della sostanza stupefacente. Gli indagati, ultimate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola di Lecce su ordine del pm Paola Guglielmi.



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