Spacciatori 20enni con la app «dedicata» sullo smartphone. Arrestati

Due giovani ‘pusher’ specchiesi sono stati colti in flagranza del reato di spaccio dai Carabinieri della Compagnia di Tricase.

Nel pomeriggio di oggi i militari della locale stazione carabinieri, insieme ai colleghi del nucleo operativo della compagnia di Tricase hanno tratto in arresto nella flagranza del reato due giovani “pusher” specchiesi. 

I due giovani pusher sono caduti nella rete dei fitti controlli anti droga disposti in tutta l’ area del Capo. Finiscono, così, nei guai Pietro Panzarella, 21enne residente specchia e Davide  Indino 25enne, residente a Specchia, entrambi noti ai carabinieri per violazioni amministrative e penali in materia di stupefacenti.

I carabinieri, infatti, mentre perlustravano le campagne spesso frequentate da giovani che cercano rifugio da occhi indiscreti per consumare la “dose quotidiana”, si sono imbattuti in un casolare abbandonato con la porta spalancata. Insospettiti, i militari si sono avvicinati e hanno dapprima sentito un trambusto all’interno, poi un forte odore di marijuana. Una volta entrati, i carabinieri hanno trovato i due  giovani intenti a confezionare lo stupefacente; alla vista delle divise dell’Arma i due hanno cercato dapprima di celare parte dello stupefacente sotto un mobiletto, poi si sono resi conto che erano in trappola ed hanno desistito dal mettersi in fuga.
Era ormai inutile fuggire perchè sul tavolo i militari avevano già trovato, come su una bancarella da esposizione, 10 dosi di marijuana già confezionate, due bilancini di precisione,  materiale atto per il taglio e il confezionamento dello stupefacente, nonché 100 euro in banconote da 5 – 10 e 20 euro.

Le perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei ragazzi hanno permesso di rinvenire altri 3 grammi di marijuana, nonché uno smartphone con un bilancino di precisione quale applicazione.

In considerazione del quantitativo rinvenuto, i due giovani sono stati tratti in arresto e i militari dell’arma ne hanno data  immediata comunicazione al sost. Proc. Dott. Arnesano di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce. Esperite le formalità di rito i due sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Lecce.



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