Spionaggio di massa in Italia, oltre 800mila cittadini vittime. Sospeso il maresciallo di Lizzanello

Le intercettazioni hanno rivelato un clima di spregiudicatezza, con gli indagati che si vantavano di poter “sputtanare tutta l’Italia”.

Un’inchiesta sconvolgente sullo spionaggio scuote l’Italia. Una vasta rete di hacker, capeggiata dall’imprenditore reggiano Giulio Cornelli, avrebbe spiato illegalmente oltre 800mila cittadini italiani, violando le loro privacy e mettendo a rischio la sicurezza nazionale.

Un sistema criminale ben organizzato

L’indagine, condotta dalla Procura di Milano, ha portato alla luce un sistema criminale complesso e ramificato. Al centro di questa operazione, secondo gli inquirenti, ci sarebbe Giulio Cornelli, ritenuto la mente dell’organizzazione. Il suo braccio destro sarebbe il maresciallo della Guardia di Finanza di Lizzanello, Giuliano Schiano, in servizio presso la Dia di Lecce.

Obiettivi sensibili

Tra gli obiettivi degli hacker ci sarebbero politici, imprenditori, personaggi noti del mondo della finanza e persino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui account email sarebbe stato clonato. Un’azione che desta profonda preoccupazione per la sicurezza delle istituzioni e per la tutela dei dati personali.

Spionaggio industriale e personale

Le informazioni raccolte illegalmente sarebbero state poi vendute per scopi di spionaggio industriale e personale, generando ingenti profitti per l’organizzazione criminale. Le intercettazioni hanno rivelato un clima di totale spregiudicatezza, con gli indagati che si vantavano di poter “sputtanare tutta l’Italia”.

L’allarme delle autorità

Il governo italiano sta valutando l’introduzione di nuove norme per limitare gli accessi alle banche dati e rafforzare la sicurezza informatica. Intanto, l’opinione pubblica è sconvolta da questa vicenda che mette in discussione la fiducia nelle istituzioni e solleva interrogativi sulla tutela della privacy dei cittadini.



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