Si sono finti turisti innamorati del Salento e, come è usanza fare da qualche anno a questa parte, hanno spulciato i principali siti internet specializzati nel settore delle strutture ricettive per trovare il loro ‘alloggio dei sogni’ in riva allo Jonio, a Gallipoli.
È quanto fatto nei giorni scorsi dagli agenti della Guardia di Finanza della Compagnia di Gallipoli che, sotto il coordinamento del Comando Provinciale di Lecce, hanno selezionato e sottoposto a controllo una serie di strutture e singoli appartamenti adibiti a Bed and Breakfast. L’operazione è stata fatta rientrare nell’ambito di specifici controlli nel settore turistico-ricettivo programmati per la stagione estiva, e il servizio ha portato all’emersione di un diffuso sistema “sommerso” nel settore dell’attività ricettiva extralberghiera.
Le Fimme Gialle, quindi, analizzando i dati presenti sul web, hanno individuato in modo sistematico le diverse offerte turistiche nello specifico settore presenti nelle community gestite dalle piattaforme più diffuse a livello nazionale. Scandagliando nel dettaglio la rete, sono stati acquisite le informazioni di interesse: recapiti dei singoli proprietari, stanze e posti letto messi a disposizione, i prezzi praticati alla clientela, fino anche alle recensioni e i feedback ricevuti dai clienti.
In alcuni casi, perciò, i finanzieri hanno persino effettuato delle simulazioni di prenotazione on-line, con l’intento di verificare l’effettiva ed attuale operatività della struttura monitorata. Alla fine dai controlli è emersa una variegata casistica di irregolarità riscontrate, sia sul piano amministrativo che tributario. In particolare, sono stati individuati e segnalati al Comune di Gallipoli per l’immediata chiusura otto ‘B&B’ risultati completamente abusivi, poichè privi della “segnalazione certificata di inizio attività”, obbligatoria ai sensi della Legge Regionale che regola l’attività ricettiva nello specifico settore.
Non solo. Le Fiamme Gialle hanno riscontrato anche numerosi illeciti sotto il profilo tributario. È stata acquisita copiosa documentazione, anche di natura extracontabile, consistente in agende, stampe di mail, rubriche telefoniche, block notes, appunti, post-it ed ogni altro documento utile per la ricostruzione del volume d’affari e della posizione tributaria dei contribuenti controllati.
Da un primo approfondimento, molti di questi soggetti sono risultati completamente sconosciuti al Fisco, insomma evasori totali, non avendo provveduto all’assolvimento degli obblighi della dichiarazione dei redditi derivanti dall’attività economica svolta. Per ricostruire nel maggiore dettaglio possibile la base imponibile soggetta a tassazione, ancora, la Guardia di Finanza, ha acquisito le informazioni di 44 turisti complessivamente presenti nelle strutture oggetto di controllo, i quali hanno fornito notizie in merito ai periodi di permanenza ed agli importi corrisposti per il soggiorno.
‘L’attività svolta, in sinergia con le Istituzioni salentine, quali Procura della Repubblica e Prefettura di Lecce, impegnate nel tempo a fronteggiare le criticità legate all’enorme aumento di presenze durante i periodi estivi nel territorio della città Jonica – scrivono le Fiamme Gialle – rappresenta un primo intervento – i cui esiti sono ancora in corso di definizione – volto alla tutela dello specifico settore turistico-ricettivo extralberghiero, a beneficio sia degli operatori economici che svolgono la loro attività nel rispetto delle regole di legalità che degli stessi turisti.
In tal modo, ne bene e degli operatori economici che svolgono la loro attività nel rispetto della cultura della legalità’.
