A seguito di un’attività pianificata e mirata alla localizzazione di eventuali criticità ambientali connesse alle principali attività artigianali e industriali del Salento Centrale, svolta con ricognizioni con l’elicottero AW169 del 6° Nucleo Elicotteri, i Carabinieri del Nucleo Forestale di Maglie sono intervenuti presso un’ azienda edile nel territorio di Spongano.
I Militari hanno accertato sul posto ciò che era stato evidenziato nella ricognizione aerea: cumuli di rifiuti depositati in modo incontrollato nelle pertinenze di un’ azienda (risultata autorizzata per il trasporto di rifiuti), in un’ area cinta da murature e chiusa da un cancello.
I rifiuti erano costituiti principalmente da inerti, ma anche da plastiche, imballaggi, ferro, legno, infissi e sanitari fuori uso, scarti da demolizioni edili, per un volume complessivo di circa 150 metri cubi, frazionati in tre cumuli; a tutto ciò i Carabinieri Forestali hanno apposto i sigilli, deferendo il proprietario ed amministratore della Ditta alla Procura della Repubblica di Lecce.
Gli sono stati contestati i reati di gestione di rifiuti non autorizzata; trattandosi di rifiuti non pericolosi e non essendovi concreto pericolo di inquinamento ambientale, al trasgressore è stata concessa la possibilità, consentita dalla stessa norma (artt. 318-ter e 318-quater), di estinguere il reato con il pagamento di una somma pecuniaria, evitando così il processo penale, previa ripulitura dell’area, sottoposta a sequestro, entro un termine stabilito.
Le ricognizioni con il velivolo dell’ Arma, dotato delle più moderne strumentazioni per videoriprese, anche all’infrarosso, e la geolocalizzazione, sono tuttora in corso, al fine di contrastare il fenomeno del “rifiuto selvaggio”, soprattutto di derivazione industriale, in gran parte della penisola salentina, in modo complementare al pattugliamento stradale dei Carabinieri Forestali.
Naturalmente, essendo il procedimento penale ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone segnalate sono da ritenersi sottoposte alle indagini stesse e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.