
Sub esperto, praticamente un professionista, le immersioni erano la sua vita, ma l’immersione di ieri è stata la sua morte.
Tragica fine per un uomo di 42 anni, Giuliano Vitale, trovato privo di vita in acqua dopo essersi tuffato per un’immersione in apnea a San Cataldo. La notizia della morte è giunta ieri a tarda ora, ma il dubbio che Vitale potesse essere rimasto vittima di un incidente o di un malore aveva cominciato a farsi strada già nel tardo pomeriggio quando il trascorrere delle ore e il ritardo del rientro dell’uomo hanno fatto temere il peggio.
Il corpo di Giuliano Vitale è stato recuperato intorno all’una della notte scorsa dagli uomini delle protezione civile e dei carabinieri giunti sul posto per coordinare ricerche e successive indagini.
Vitale si era immerso dopo aver preso il largo con il suo gommone e aver gettato l’ancora nello specchio d’acqua antistante la marina leccese proprio di fronte alla zona commerciale di San Cataldo. Alcune imbarcazioni di passaggio hanno dato l’allarme dopo avere notato un pallone da sub fermo in mezzo al mare e un gommone senza nessuno a bordo con l’ancora agganciata al fondale. Immediato l’arrivo sul luogo dei mezzi e degli uomini della Capitaneria di Porto di Otranto.
Le indagini dei carabinieri serviranno a capire quale possa essere stata la causa del decesso, visto che Vitale era un sub esperto ed un abile nuotatore.
Il sostituto procuratore Giovanni Gagliotta ha disposto l’autopsia anche in ragione dell’età relativamente giovane dell’uomo, 42 anni, che statisticamente non si accompagna a casi di morte improvvisa.
Resta inquietante la giornata di ieri e resterà anche nella memoria del Salento. In 24 ore tre morti in mare. L’altro ieri a Casalabate un sub rimasto impigliato nelle reti da pesca, ieri un anziano nella caletta di Porto Badisco e il sub professionista Giuliano Vitale morto misteriosamente a San Cataldo.