Tangenti in cambio di assunzioni nella gestione dei rifiuti? Gianluigi Rosafio chiede di costituirsi parte civile

Anche la moglie del ‘grande accusatore’ ed altre tre persone hanno presentato la richiesta. Il gup si è riservato sulla decisione, in considerazione dell’opposizione della difesa. Il presidente dell’Ato Le/2, Silvano Macculi, e altri 8imputati rischiano di finire sotto processo.

Al via, l'udienza preliminare sulle presunte tangenti in cambio di assunzioni nella gestione dei rifiuti.
Il "grande accusatore" Gianluigi Rosafio chiede di costituirsi parte civile, così come la moglie Luce Tiziana Scarlino. Sono assistiti dagli avvocati Federica Sambati e Paolo Pepe. Ci sono anche Silvano Calogiuri ex Presidente della cooperativa Supernova, difeso dall'avvocato Giovanni Castoro, e Antonio Roberto Greco assistito da Paola Scialpi.

Il gup Vincenzo Brancato si è riservato sulla decisione, in considerazione dell'opposizione della difesa. I legali ritengono che i presunti danni subiti dalle persone offese non siano in alcun modo attribuibili all'operato degli imputati. Ad ogni modo, l'udienza è stata aggiornata al prossimo 24 maggio.

Ricordiamo che il presidente dell’Ato Le/2, Silvano Macculi ed altre otto persone rischiano di finire sotto processo. La vicenda vedrebbe il coinvolgimento di politici locali, sindacalisti e alcuni personaggi legati alla Sacra Corona Unita. Rinvio a giudizio per l’ex assessore provinciale Silvano Macculi, 49 anni, di Botrugno, nelle vesti di presidente dell’Ato Le/2 (Ambito territoriale ottimale); il dirigente di Palazzo Carafa del settore Ambiente, Fernando Bonocuore, 50 anni di Lecce, responsabile unico del procedimento delle gare d’appalto dell'Aro 4 e dell'Aro 6 ( ambiti di raccolta ottimale) ; Anna Maria Bonocuore, 40 anni, di Lecce; il sindacalista Valerio Contaldo, 59 anni, di Galatina; il funzionario della Provincia Giorgio Rausa, 63 anni di Poggiardo; Giovanni Biasco, 59 anni di Botrugno;  Riccardo Bandello, 45 anni di Otranto; Emanuele Borgia 51 anni di Maglie, Dec dell'Ato Lecce 2 ; il responsabile tecnico di Ato Lecce 2, Luana Greco, 46 anni, di Tricase.
 
Gli imputati  rispondono in concorso, a vario titolo ed in diversa misura, dei reati continuati di: concussione "tentata"o "riuscita", estorsione e  falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Mario Rossi, Luigi Corvaglia, Salvatore Corrado, Riccardo Giannuzzi, Francesco Paolo Sisto,Luigi Rella, Viviana Labbruzzo, Luigi Covella, Giuseppe Erriquez, Angelo Vantaggiato, Alessandro Distante.
  
Il "grande accusatore" è Gianluigi Rosafio, 41 anni di Taurisano. Nell'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Antonio De Donno e del sostituto procuratore antimafia Alessio Coccioli si fa riferimento ad appalti ed assegnazioni d'incarichi risalenti al periodo compreso fra il 2007 ed il 2009.
 
Le dichiarazioni rese fra il 2014 e il 2015 da Gianluigi Rosafio,  sull'affaire  Ato Lecce 2, si intrecciano con un'altra delicata inchiesta. Rosafio avrebbe indicato la presenza di fusti di policlorobifenili, smaltiti illegalmente nei primi anni del Duemila nella discarica di Burgesi. Sul piano penale, ad ogni modo, Il gip Vincenzo Brancato ha accolto la richiesta della Procura e ha disposto l'archiviazione del procedimento.



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