Tangenti in cambio di assunzioni nella gestione dei rifiuti: indagati Macculi e Bonocuore

La Procura leccese ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini a 8 persone tra cui: l’ex Assessore provinciale Silvano Macculi, presidente dell’Ato Le/2 e il dirigente di Palazzo Carafa del settore Ambiente Bonocuore. Tra le accuse anche quella di concussione.

raccolta-differenziata

Tangenti in cambio di assunzioni con il coinvolgimento di politici locali, sindacalisti e personaggi legati alla Sacra Corona Unita. È il quadro a "tinte fosche" che emergerebbe dalla chiusura dell'inchiesta  a firma  del procuratore aggiunto Antonio De Donno, sulla "dubbia" gestione degli appalti dell’Ato Lecce2(Ambito territoriale ottimale) impegnato nella raccolta ed il trattamento dei rifiuti. La Procura leccese ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini a: l’ex assessore provinciale Silvano Macculi, 49 anni, di Botrugno, nelle vesti di presidente dell’Ato Le/2; il dirigente di Palazzo Carafa del settore Ambiente, Fernando Bonocuore, 50 anni, di Lecce, responsabile unico del procedimento delle gare d’appalto; Anna Maria Bonocuore, 40 anni, di Lecce; a Valerio Contaldo, 59 anni, di Galatina, sindacalista; al funzionario della Provincia Giorgio Rausa, 63 anni, di Poggiardo; a Giovanni Biasco, 59 anni, di Botrugno; a Riccardo Bandello, 45 anni, di Otranto; ed a Luana Greco, 46 anni, di Tricase. I principali capi d'imputazione di cui rispondono gli indagati, a vario titolo ed in diversa misura  sono: anzitutto concussione "tentata" o "riuscita" e  falso ideologico.
 
Il "grande accusatore" è Gianluigi Rosafio, 41 anni di Taurisano, nome assai noto nel settore in questione e varie volte interessato da interdittive antimafia. Nell'inchiesta si fa riferimento ad appalti ed assegnazioni d'incarichi risalenti al periodo compreso fra il 2007 ed il 2009. Riguardo la posizione di Macculi, vengono contestate “mazzette” di un milione di euro, regali natalizi per 8.000mila euro, e la richiesta di assunzione per 23 operai.Fernando Bonocuore, in concorso con Anna Maria Bonocuore, avrebbe preteso 10mila euro da Rosafio, per sbloccare un pagamento alla Lombardi Ecologica del canone del 2009 di quasi un milione e 200mila euro. Inoltre, lo stesso indagato avrebbe favorito insieme a Macculi l’affidamento alla società Bit (ritenuta a lui riconducibile) di un subappalto, che le avrebbe garantito entrate annue di circa 160mila euro per nove anni.

Nel pomeriggio è poi arrivata la nota del Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone che si è dichiarato rispettoso del lavoro dei magistrati e fiducioso nella possibilità che Silvano Macculi, suo ex assessore, sarà in grado di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestatigli: 'In relazione a quanto appreso oggi dagli organi di stampa circa il coinvolgimento dell'ex Assessore Provinciale Silvano Macculi in vicende oggetto di approfondimento da parte della magistratura, tengo a esprimere la fiducia nell’operato della stessa, nella convinzione che Macculi riuscirà a dimostrare e motivare la sua estraneità ad ogni addebito a lui rivolto. Come sempre siamo garantisti rispetto a chi è sottoposto ad approfondimenti di questo genere; attendiamo che la giustizia faccia pienamente luce su ogni aspetto, con l’auspicio che cio’ possa essere fatto in tempi rapidi e con la certezza di raggiungere la piena verità, dimostrando l’assoluta correttezza dell’operato istituzionale di Macculi'.



In questo articolo: