Tentarono di affogare un ambulante a Torre Chianca, condannati a 18 anni in Appello

La Corte di Appello ha riformato la sentenza di primo grado per i due imputati. I giudici hanno condannato Mirko Castelluzzo, 37enne e il 25enne Federico Ferri a 9 anni di reclusione ciascuno.

Cercarono di affogare un giovane ambulante di 17 anni, nei pressi del lido “La Cambusa” di Torre Chianca.
  
La Corte di Appello (Presidente Vincenzo Scardia ) ha riformato la sentenza di primo grado per i due imputati. I giudici hanno condannato Mirko Castelluzzo, 37enne e il 25enne Federico Ferri a 9 anni di reclusione ciascuno, per tentato omicidio "aggravato dall’odio razziale”, escludendo l'aggravante della recidiva. Confermato, invece, il risarcimento del danno (da quantificarsi in separata sede)  in favore del "Centro Internazionale Diritti Umani", che si era costituito parte con l'avvocato Cosimo Castrignanò
  
Castelluzzo era assistito dagli avvocati Ladislao Massari e Benedetto Scippa, mentre Ferri dal legale Giancarlo Dei Lazzaretti. Il collegio difensivo aveva chiesto la riqualificazione del reato di "tentato omicidio" in quello di "lesioni personali volontarie".
  
I legali avevano anche invocato che non venisse considerata l'aggravante dell'odio razziale, poiché l'aggressione si sarebbe consumata per altri motivi; inoltre, le presunte frasi discriminatorie sarebbero state pronunciate soltanto in un secondo momento. In precedenza, il vice procuratore generale Nicola D'Amato ha chiesto la conferma della condanna maturata in primo grado.
  
Ricordiamo che il 14 marzo del 2016, il gup Simona Panzera al termine del processo con rito abbreviato ha condannato Mirko Castelluzzo e Federico Ferri, entrambi a 12 anni di reclusione.
  
I due leccesi, già noti alle forze dell'ordine, vennero arrestati il 26 luglio del 2015 dagli uomini della Squadra Mobile su richiesta del pm Paola Guglielmi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane, originario della Guinea Bissau ma residente a Lecce, venne prima picchiato e poi trascinato in acqua, dove sarebbe stato tenuto con la testa sott’acqua per diversi minuti. I poliziotti, giunti prontamente sul posto, assistettero il malcapitato, ferito in più parti del corpo e visibilmente scosso. Poi la ricostruzione della vicenda e l'identificazione dei colpevoli, che una volta portati via, avrebbero ricevuto la "solidarietà" di molte persone, le quali accerchiarono i poliziotti.



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