Tentato omicidio a Copertino nel 2012: eseguito dai carabinieri l’ordine di esecuzione della pena

Dovrà espiare dieci anni di reclusione il presunto autore della sparatoria avvenuta a Copertino lo scorso 28 Agosto 2012. Il 45enne Giuseppe Nicola Vangeli, che comunque ha sempre respinto le accuse della Procura leccese, era stato condannato anche in Appello a marzo del 2015.

Un ordine di esecuzione della pena e un altro di custodia cautelare emessi, rispettivamente, dalla Procura della Repubblica di Lecce – Ufficio Esecuzioni penali e dall’Ufficio Sorveglianza del capoluogo salentino. Nel primo caso, il destinatario è un 45enne di Copertino, Giuseppe Nicola Vangeli, attualmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari. Costui dovrà espiare ben dieci anni di reclusione poiché riconosciuto colpevole di un tentato omicidio avvenuto ben quattro anni fa. Provvedimento eseguito dai Carabinieri della Stazione di Carovigno (in provincia di Brindisi). A marzo 2015, infatti, venne confermata in Appello la condanna. Vangeli, sempre secondo l’accusa, ferì con cinque colpi di pistola Luigi Margari nel pieno centro della cittadina copertinese.

L’uomo si costituì ai carabinieri della compagnia di Gallipoli alcuni giorni dopo il 28 agosto 2012, giorno della sparatoria. C’è da specificare che Vangeli – assistito dall’avvocato Pantaleo Cannoletta – ha sempre respinto ogni addebito a suo carico. Inoltre, a suo dire, Vangeli si sarebbe allontanato da casa, è vero, ma per via di altre altre vicende giudiziarie legate al passato. Dopo le formalità di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Brindisi.

Nel secondo caso, invece, i carabinieri della Compagnia di Brindisi, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 36enne del luogo, anch’egli ai domiciliari. Il provvedimento scaturisce da un aggravamento della misura cautelare in quanto lui, in data 9 luglio, a seguito di una perquisizione domiciliare fu tratto in arresto poiché trovato in possesso di grammi 11 di sostanza stupefacente del tipo cocaina, nonché vario materiale per il confezionamento della stessa.

E così, dopo le formalità di rito, ha raggiunto il carcere brindisino. 



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