Tentato omicidio nei pressi di un bar di Galatone. I tre imputati “concordano” la pena in Appello

Il grave fatto di sangue si è verificato nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre del 2019. Determinante l’intervento di un agente di polizia libero dal servizio.

Approda in Corte di Appello, il processo sulla brutale aggressione ai danni di un 21enne di Galatone, nei pressi di un bar.

I legali dei tre imputati hanno “concordato” con il sostituto procuratore generale Giovanni Gagliotta, le seguenti pene, con l’accusa di tentato omicidio: 7 anni e 4 mesi per Giuseppe Marzano, 55enne di Galatone (in primo grado, 9 anni e 4 mesi), difeso dall’avvocato Ladislao Massari; 6 anni ed 8 mesi per Marco Colazzo, 25 anni, di Galatone (8 anni), assistito dall’avvocato Roberto Tarantino; 6 anni e 3 mesi per Vincenzo Lanzillotto, 41enne di Galatone (8 anni), difeso dall’avvocato Roberto De Mitri Aymone. Oggi si è tenuta l’udienza dinanzi alla Corte di Appello (presidente Carlo Errico).

La vittima del pestaggio, Dario Potenza, 22enne di Galatone, ha inoltre ritirato la costituzione di parte civile che era stata presentata con l’avvocato Luigi Casarano, nel processo di primo grado. Ricordiamo che nel settembre dell’anno scorso, al termine del rito abbreviato, il gup Edoardo DAmbrosio aveva disposto una provvisionale, oltre al risarcimento in separata sede, in favore della parte civile.

Marzano, Colazzo e Lanzillotto vennero raggiunti nel gennaio del 2020 da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del gip Giulia Proto, su richiesta del sostituto procuratore Francesca Miglietta, in seguito alle indagini condotte dai carabinieri di Galatone.

Il grave fatto di sangue si è verificato nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre del 2019.

Determinante l’intervento di un agente di polizia libero dal servizio che dalla finestra della sua abitazione, udito il trambusto sulla strada, ha urlato agli aggressori, per poi scendere e metterli in fuga. La vittima, Dario Potenza, 21enne di Galatone, venne poi condotta in codice rosso prima presso l’ospedale di Gallipoli, per poi essere trasferito al “Vito Fazzi” di Lecce, dove gli venne diagnosticata la perforazione del polmone e subì un arresto respiratorio scongiurato grazie al supporto di un rianimatore.

Ascoltato nell’immediatezza dei fatti, il giovane ha ricostruito la dinamica dell’accaduto, ma non è riuscito a dare un volto ed un nome agli aggressori. Ha riferito agli inquirenti che i tre aggressori si sono avvicinati al bar a bordo di un’auto. Potenza è riuscito inizialmente a scappare, nascondendosi dietro un’altra macchina parcheggiata nei paraggi. I tre individui lo avrebbero però seguito e dopo essere scesi dall’auto in via Costa, avrebbero cominciato a pestarlo violentemente. Ha comunque negato di aver subito minacce e di essere in debito di denaro con qualcuno.

Il gip Proto, nell’ordinanza, si sofferma sul possibile movente sostenendo che si “sta indagando sui traffici di droga, presumibile movente della allarmante aggressione”.



In questo articolo: