Tragedia sul Pollino, anche la Puglia piange le sue vittime: una è salentina

Tre pugliesi hanno trovato la morte nella gola del Raganello. Sorpresi dal torrente in piena, per loro non c’è stato più nulla da fare. Trovati i tre dispersi

Stavano attraversando a piedi il letto del corso d’acqua, «canyoning» si dice in gergo, quando sono stati ‘sorpresi’ dal torrente Raganello, ingrossato da una violenta tempesta. Hanno cercato in tutti i modi di salvarsi aggrappandosi alla roccia, ma per alcuni escursionisti non c’è stato più nulla da fare. Sono stati travolti da acqua e fango e trascinati per centinaia di metri, anche chilometri, nelle gole, un luogo affascinante e suggestivo di Civita, in provincia di Cosenza. Sono aperte a tutti, ma è meglio farsi accompagnare da speleologi e geologi che fanno da guida, segnalando le rocce più scivolose e i punti dove ci si può tuffare. Nessuno, solitamente, parte prima di aver consultato le previsioni: se è prevista pioggia nessuno si avventura. E in Calabria erano stati diffusi i consueti “bollettini di allerta meteo” per il rischio di piogge abbondanti. Così è avvenuto.

Una volta scattato l’allarme sul posto si sono precipitati i soccorritori: chi è riuscito a mettersi in salvo trovando riparo sui massi è stato recuperato a poco a poco. Per gli altri è iniziata una lunga attesa. Dopo ore di ricerche, speranze e dolore il bilancio delle vittime si è fermato a dieci (sei donne e quattro uomini). Tre quelle pugliesi che hanno trovato la morte sul Pollino: si tratta di Gianfranco Fumarola, agente di polizia penitenziaria 43enne. L’uomo, originario di Cisternino, è deceduto in ospedale a causa di un trauma toracico. Lascia la moglie e tre figli.

Stesso drammatico destino è toccato a Miryam Mezzolla, 27enne di Torricella (in provincia di Taranto) da tempo residente nel Salento (aveva scelto Lecce come casa). E alla collega modella Claudia Giampietro, 31enne di Conversano. Il ballo era la sua passione. Suo il volto della ballerina nel video “Mi Sono Innamorato di Tuo Marito” di Cristiano Malgioglio.

Erano molto amiche ed erano partite insieme per quella gita, tra canyon e natura incontaminata.

Trovati vivi, fortunatamente, i tre ragazzi pugliesi di 21, 22 e 23 anni. Il loro nome era inserito nella lista dei dispersi, ma ora stanno bene. Si erano accampati a Valle d’Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che attraverso un twitter ha informato le forze dell’ordine dicendo “sono vivi”.

“L’Italia è stanca di piangere i morti. Io sono venuto qui proprio per capire chi doveva fare cosa e magari non lo ha fatto” ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa a Civita, dopo aver fatto visita ad alcune delle persone ricoverate in ospedale.

Per Claudio, conoscitore della zona, tra i primi a intervenire sui luoghi della tragedia si tratta di “Un disastro annunciato”. “Questo posto – ha dichiarato – era diventato un luna park. Non è possibile vedere bambini con infradito che si avventurano per i sentieri e donne con vestiti da spiaggia”.

La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio.



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