“Mafiosità” nell’inchiesta su frodi sportive, riesame conferma il carcere per Luciano Coluccia

È stato accolto l’Appello del Procuratore Aggiunto Guglielmo Cataldi che aveva impugnato l’ordinanza del gip, relativa all’inchiesta “Off Side”.

Il Riesame accoglie nuovamente l’Appello della Procura e ripristina la custodia cautelare in carcere nei confronti di Luciano Coluccia.

La decisione del collegio (Presidente Silvio Piccinno) è giunta dopo la disposizione della Corte di Cassazione, che nelle settimane scorse aveva annullato con rinvio l’ordinanza del “Tribunale della Libertà”. Gli “ermellini”, infatti, avevano ritenuto nullo il provvedimento, accogliendo il ricorso dellavvocato Luigi Greco. Il legale (codifensore assieme a Carlo Martina) del 68enne di Noha, accusato di associazione mafiosa, aveva proposto ricorso per un errore di notifica relativo all’udienza del 9 gennaio scorso. Un “disguido” relativo alla ricezione della pec, piuttosto singolare. La convocazione per discutere la causa era stata mandata ad un “altro” Luigi Greco, suo omonimo.

Nelle scorse ore, però, il Riesame ha accolto il ricorso del Procuratore Aggiunto Guglielmo Cataldi che aveva impugnato l’ordinanza del dr. Giovanni Gallo, su Luciano Coluccia nell’inchiesta “Off Side”. Il gip aveva escluso l’associazione mafiosa, nei suoi confronti, disponendo la misura degli arresti domiciliari e dicendo no al carcere.

Il Tribunale del Riesame, invece, per la seconda volta, ha confermato il carcere per Luciano Coluccia, già condannato in abbreviato a 9 anni e 6 mesi per associazione mafiosa e violazione della legge sulla lealtà nelle competizioni sportive (9 anni per il figlio Pasquale Danilo). Presumibilmente, in virtù della suddetta sentenza, i giudici hanno ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza. Gli avvocati Luigi Greco e Carlo Martina presenteranno, nei prossimi giorni, un nuovo ricorso in Cassazione.

L’inchiesta

I due Coluccia, secondo il pm Roberta Licci, avevano dato vita a una sorta di vero e proprio “welfare parallelo” occupandosi, su richiesta e previa percentuale, di riscuotere i crediti altrui e recuperare beni oggetto di furto. Inoltre avevano acquisito il controllo della squadra di calcio locale, facendo sì, che nel Campionato 2015/2016, questa ottenesse il salto di categoria dal Torneo di Promozione a quello di Eccellenza. Alterando il risultato della competizione, però.

Il controllo sulla compagine calcistica

Un’attività controllata dall’associazione criminale era la squadra di calcio «A.S.D. Pro Italia Galatina», con annesso stadio comunale «G.Specchia». L’esito dell’indagine ha messo in evidenza una “costante e pressante richiesta di somme di denaro” a commercianti e imprenditori di Galatina e dei comuni limitrofi a titolo di «sponsorizzazione» per la compagine calcistica.



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