Veleni interrati a Tricase e Patù. Scoperti dal Noe residui di pellame, plastica e gomme

Continuano le indagini disposte dalla Procura di Lecce. Sotto accusa due terreni dove potrebbero essere sepolti vecchi scarti industriali pericolosi

Dalle parole ai fatti. Dalle prime ore di questa mattina gli escavatori, guidati da Noe e Guardia di Finanza, sono in azione per cercare di scopire quanti veleni si nascondono nel sottosuolo delle due zone. Il Nucleo Ambientale dell’Arma proseguirà  nelle indagini con ulteriori accertamenti allo scopo di provare a risalire ai produttori dei rifiuti tombati in un'area che si trova in una delle più belle e suggestive zone del Sud Salento 

A lavoro per scoprire se, e in quale quantità, siano presenti dei rifiuti pericolosi nel Salento. Nelle ultime ore è esplosa la grana dei veleni interrati che sta preoccupando non poco la zona meridionale del territorio salentino. Questa mattina, dopo il vertice in Provincia che ha fatto il punto sulla situazione, Noe e Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore Ennio Cillo e dal sostituto Elsa Valeria Mignone,  si sono messi al lavoro per scovare eventuali rifiuti tossici.

Le ruspe sono al lavoro dall'alba di oggi in località Pozzo Polito a Patù e sulla strada che congiunge Tricase ad Alessano. Nel secondo caso sulla strada a pochi metri dalla chiesetta della Madonna del Gonfalane, secondo quanto raccolto nell’indagine dei carabinieri, negli anni ’90 sarebbero stati scaricati enormi quantitativi di scarti di lavorazione industriale, soprattutto provenienti da calzaturifici.

La Procura di Lecce vuole continuare ad accertare se al di sotto dei terreni in passato siano stati depositati rifiuti tossici, prevalentemente scarti di calzaturifici presenti in quella zona e non più operativi. Inoltre si sta verificando se la bonifica dei luoghi stia procedendo da parte delle amministrazioni comunali interessate.

Per quanto riguarda il Comune di Patù, nello specifico, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce, in Località’ Volito, in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico ed ambientale, nell'ambito di un'attività’ di ’indagine avviata per iniziativa e grazie all'ausilio dei Militari della Stazione di Castrignano del Capo, hanno eseguito un Decreto d’Ispezione d’Urgenza di un terreno adibito a giardino, di pertinenza di un’abitazione, all’interno del quale, a seguito di un’attività di escavazione preventivamente autorizzata dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Elsa Valeria Mignone, ad una profondità’ di circa tre metri, hanno rinvenuto rifiuti speciali consistenti in ritagli e residui di pellame, plastica, gomme e colle provenienti da industrie calzaturiere.

Al termine dell’ispezione il terreno, della grandezza di circa 2500 metri quadrati, è’ stato sottoposto a sequestro probatorio per consentire ulteriori e più’ approfondite attività’ di carotaggio e di escavazione dell’area, atteso che il lavoro odierno ha consentito di effettuare una quindicina di saggi del terreno con risultati positivi in cinque casi, considerando anche quelli in cui sono stati rinvenuti altre tipologie di rifiuti, per lo più provenienti da demolizioni edili.