​Dall’Europa milioni di euro destinati alle Asl di Puglia. In via Miglietta parte il dialogo con i sindacati

È stato siglato il protocollo di intesa tra Asl Lecce e i tutti i sindacati di categoria al fine di dare attuazione concreta agli investimenti che dall’Europa arrivano all’indirizzo delle Aziende sanitarie pugliesi.

L’obiettivo principale è uno solo: migliorare la spesa, investire al meglio le risorse europee per riorganizzare e potenziare i servizi sociosanitari. Sì, perché in un territorio come il nostro, che si sente depredato e depauperato di servizi a seguito del riordino ospedaliero che non soltanto sta riducendo reparti e ridimensionando ospedali, ma sta intaccando i singoli presidi locali (si pensi al caso del centro analisi a Martano), occorre ripartire e dare un’iniezione di fiducia attraverso l’efficientamento energetico degli edifici, la formazione del personale e la digitalizzazione dei servizi. Il tutto passa dall’intelligenza e dalla capacità di saper investire.
 
In ballo ci sono le risorse ingenti contenute nel Programma Operativo Regionale FESR-FSE 2014-2020 per un totale di 434 milioni di euro suddivisi in due filoni strategici: il potenziamento dei servizi territoriali socio sanitari non ospedalieri con una dotazione finanziaria complessiva di 404 milioni e poi il filone dell’efficientamento energetico per 30 milioni.
 
Questa mattina presso la sala riunioni di via Miglietta, il direttore generale della Asl Lecce Silvana Melli ha dialogato con i segretari generali dei sindacati confederali, Valentina Fragassi della Cgil, Ada Chirizzi della Cisl, Salvatore Giannetto di Uil e Vito Perrone di Ugl.
 
Occorre segnare un percorso condiviso al fine di dare attuazione a questa importante opportunità. “Nell’ottica della nuova Sanità disegnata dal piano riordino ospedaliero – ha affermato Silvana Melli – vogliamo gettare le basi per dare concretezza ad uno dei punti cardine, ovvero lo sviluppo e il potenziamento dei servizi territoriali. Siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, ma le azioni che si mettono oggi nero su bianco vogliono andare verso l’unico obiettivo di realizzare una Sanità capace, efficiente e operativa. Non possiamo certo essere chiamati a sopperire alle mancanze del Piano di Zona – ha chiosato il direttore Asl – eppure attraverso un tavolo permanente con tutte le parti sindacali si sta sviluppando un modello condiviso per dare slancio agli interventi programmati e valutare le azioni promosse”.
 
Certo, quello che si chiede da più parti è il miglioramento dei servizi al cittadino, anche attraverso una concreta digitalizzazione, un miglioramento della qualità del lavoro di tutti gli operatori sanitari e la sicurezza dei lavoratori. E quanto riportato ieri mattina a palazzo Carafa va nella medesima direzione.
 
I presupposti ci sono, tra finanziamenti europei, azioni concrete e progetti da programmare.



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