La questione ‘voucher’ torna con prepotenza a conquistare la scena politica, dopo che – secondo la Cgil – il Governo sta provando a far rientrare i buoni lavoro dalla finestra dopo averli fatti uscire dalla porta. Un escamotage secondo la sigla sindacale ‘architettato’ ad arte per riempire il vuoto lasciato dalla loro ‘cancellazione’, decisa per decreto dall’esecutivo per evitare il referendum abrogativo, promosso dalla Cgil che aveva raccolto più di 3 milioni di firme.
La soluzione pensata con l’emendamento alla manovrina prende il nome di PrestO, volutamente con la o maiuscola, acronimo di “Prestazione Occasionale” e viaggia su un doppio binario: Libretto di Famiglia dedicato ai lavori domestici come per l'assistenza agli anziani e il Contratto occasionale riservato alle piccole imprese sotto 5 dipendenti, le attività professionali o la Pubblica amministrazione.
Qualunque sia il nome, si tratta di una situazione «inaccettabile» per la segretaria generale della Cgil Lecce Valentina Fragassi in primis perché «non ha dato la possibilità ai cittadini e ai lavoratori di esprimersi con il voto referendario, cosa garantita dall’articolo 75 della Costituzione» e poi perché il Governo «pensa reintrodurli sotto mentite spoglie».
Così, si torna in piazza e in attesa della manifestazione nazionale che si terrà il 17 giugno a Roma per giovedì, 15 giugno dalle 19.00 è fissato un altro appuntamento: un flash-mob a Lecce, a pochi passi da Porta Rudiae in contemporanea con le principali città italiane per dire no ai nuovi voucher.
Oltre al flash mob continua la raccolta firme all’appello della Cgil contro lo #Schiaffoallademocrazia subìto dai cittadini con la cancellazione del referendum. Il banchetto di firme per l’appello sarà allestito dalla Cgil sempre il 15 giugno, sempre a Porta Rudiae ma dalle ore 17.00