Cig, calo rispetto al 2016. Giannetto (Uil): “Dato positivo, ma ancora preoccupante”

La Uil Lecce analizza con un rapporto il calo della cassa integrazione nel Salento. Circa un 20% in meno rispetto al 2016. Il segretario Giannetto: “Dato positivo, ma preoccupa la cig straordinaria”.

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Segnali positivi dal mercato del lavoro. Lo rileva l’ottavo rapporto mensile elaborato dalla Uil – Servizio Politiche del Lavoro, su dati Inps .Nel periodo gennaio-agosto, in provincia di Lecce sono state complessivamente autorizzate 1.717.584 ore di cassa integrazione, in flessione del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2016 che registrava ben 2.172.316 ore di cig.

L’analisi

Dall’analisi nel dettaglio dei dati relativi ai primi otto mesi dell’anno emerge che ad assorbire il maggior numero di ore è sempre la cassa integrazione straordinaria (772.253 ore, in contrazione del 46,7% sul 2016), a cui segue con 698.426 ore la gestione ordinaria (+3,9%) e la cig in deroga con 246.905 ore (+381% rispetto al 2016). Il calo delle ore di cig complessivamente richieste in provincia di Lecce è peraltro in controtendenza rispetto al dato regionale, che registra un aumento del 34,2% con oltre 29 milioni di ore autorizzate tra gennaio e agosto 2017 e un totale di 5.549 posti di lavoro salvaguardati dalla cig.

Tendenza positiva

Ad analizzare il fenomeno è Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce:

Gli ultimi dati relativi alla nostra provincia confermano e rafforzano una tendenza positiva, ma per parlare di vera e propria ripresa è necessario continuare a monitorare la situazione nei prossimi mesi. Se pur in diminuzione, infatti, la domanda di cassa straordinaria è fonte di pesante preoccupazione perché è stata richiesta per crisi aziendali e il dato focalizza esattamente la contingente situazione di numerose imprese coinvolte in complicati processi di ristrutturazione e che, sempre più spesso, ricorrono a tagliare posti di lavoro.

“Rivedere il costo dell’ammortizzatore sociale”

Giannetto prosegue nell’analisi:

A questo si aggiunge il fatto che la riforma degli ammortizzatori sociali ha introdotto un aumento del costo per le imprese che fanno richiesta di cassa integrazione straordinaria e ciò potrebbe rischiare di indurre le stesse a licenziare i lavoratori laddove questa seconda soluzione fosse più conveniente economicamente della prima. Pertanto, rivedere il costo dell’ammortizzatore sociale diventa fondamentale per scongiurare l’uscita dal sistema produttivo delle persone che ad oggi hanno un’occupazione.

Altre criticità

Altra criticità – spiega sempre Giannetto, è il nuovo limite massimo di ore autorizzabili per la cassa integrazione straordinaria in riferimento alle due causali “riorganizzazione aziendale” e “crisi aziendale”:

La nuova disciplina  prevede che, dal 24 settembre scorso, potranno essere autorizzate ore di cigs non eccedenti l’80% delle ore lavorabili nell’unità produttiva oggetto dell’istanza e nel periodo di sospensione programmata. Tutte queste problematiche sono al centro delle nostre rivendicazioni al Tavolo lavoro ed ammortizzatori sociali, aperto con il Ministero del Lavoro.



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