Emergenza abitativa, Cgil e Sunia propongono contratti di quartiere

Cgil e Sunia: ‘Importante fronteggiare l?emergenza, ma è¨ anche il momento di andare oltre’. La proposta di Cgil e Sunia durante l?incontro in Prefettura sulle politiche abitative: contratti di quartiere e patti antievasione.

“La casa è un diritto  da garantire a tutti i costi, anche a chi non ha i requisiti per accedere agli alloggi di edilizia pubblica (peraltro sempre pochi rispetto alla domanda degli aventi diritto), ed è in questa direzione che deve essere profuso il massimo impegno da parte delle istituzioni”. Ancora una volta la Cgil e il Sunia, in occasione dell’incontro convocato nella Prefettura di Lecce lunedì 3 febbraio, con la presenza della Regione Puglia, dei Comuni della provincia di Lecce e delle Organizzazioni sindacali confederali e degli inquilini, sottolineano l’urgenza di intervenire sul problema della casa che investe fasce sociali e generazioni diverse: dalle giovani coppie ai pensionati, dalle famiglie ai singoli disoccupati, fino ai nullatenenti. “A nessuno di loro, nel nostro territorio, in un Paese europeo, può essere negato un tetto sotto cui vivere, senza avere ogni mese il timore di essere sfrattati”, spiegano Antonella Cazzato, segretaria confederale Cgil e Mario Vantaggiato del Sunia.

Ma non è solo sull’emergenza che occorre intervenire: “La richiesta al Governo italiano di investire sulle politiche abitative e di incrementare il fondo per gli affitti è senza dubbio prioritaria per rispondere al fenomeno crescente degli sfratti per morosità incolpevole, la cui percentuale aumenta di anno in anno (+7% nel 2011, +27% nel 2012), ma è il momento anche di andare oltre l’emergenza”.

“È vero che lo Stato eroga risorse sempre più esigue alle autonomie locali”, ha spiegato Cazzato della Cgil, “ma questo non assolve le amministrazioni dall’adempiere ai loro compiti, come quello di promulgare, tutte, un bando per il rimborso degli affitti (alla luce anche del fondo regionale e delle premialità previste dalla Regione per i Comuni) e come quello di intervenire sull’urbanistica a cominciare dalla riqualificazione di immobili, pubblici e privati, per farne degli alloggi”.

Da Cgil e Sunia è stato proposto ai Comuni di sottoscrivere un patto antievasione: “L’housing sociale (cioè affitti a canone calmierato e acquisto a prezzo convenzionato) è possibile – spiegano – agendo la leva fiscale: da una parte, attraverso la sottoscrizione del Patto antievasione con l’Agenzia delle Entrate, incrementare un  Fondo Comunale per gli sfratti con una parte delle entrate; dall’altra, prevedere sgravi tributari per coloro che dovessero mettere a disposizione nuclei abitativi a canone calmierato”.

I fondi ci sono, sottolineano dalla Cgil e dal Sunia: “A partire dal capitolo specifico per l’urbanistica presente nel nuovo settennato dei fondi strutturali europei, ma ci sono anche alcuni progetti approvati, con le risorse Fas 2007-13, che non sappiamo a che punto siano per essere attuati”.

“La partita deve essere giocata ora tutta dalle amministrazioni comunali” dichiarano le due organizzazioni sindacali, “misure queste che, oltre a intervenire sull’emergenza abitativa, creerebbero anche opportunità occupazionali nel territorio”.



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