Non saranno delle cifre esorbitanti, ma lasciano comunque ben sperare per il futuro. Nei giorni scorsi l’Istat ha diffuso i dati sul commercio estero, da cui si evince che da gennaio a settembre le imprese salentine hanno esportato prodotti per un ammontare di oltre 369 milioni di euro, con un lieve incremento (+0,82%) rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, mentre le importazioni ammontano a 220,5 milioni di euro con un saldo positivo pari a 149,2 milioni di euro. Tra le province pugliesi, quella brindisina ha realizzato l’incremento più consistente (+15,7%) per un volume vendite estere di circa 700 milioni di euro, che rappresentano il 12,5% dell’ export pugliese. Subito dopo troviamo la provincia di Foggia (+7,8%) e un peso sull’export regionale del 9,8%; segue la Bat (+7%) con 382,5 milioni di fatturato e un’incidenza percentuale del 6,6% sulle esportazioni della regione. Il contributo più importante, il 48,5%, all’export della Puglia lo dà la provincia di Bari che registra un fatturato di 2,8 miliardi di euro, diminuito del 7,2% rispetto al medesimo periodo del 2015. Il contributo alle vendite estere regionali della provincia salentina è del 6,4%, che registra però un saldo positivo (+ 149 milioni).
I SETTORI – Il settore economico che contribuisce in maniera consistente alle vendite estere della provincia di Lecce, rappresenta infatti il 42% dell’export complessivo, si conferma quello dei macchinari e apparecchiature con un volume d’affari di 154,6 milioni e un incremento dell’1,4% rispetto ai primi tre trimestri del 2015. Subito dopo è il comparto dei prodotti in pelle (calzature) a contribuire in maniera consistente con un fatturato di 38,3 milioni, in flessione però rispetto al medesimo periodo del 2015 (-4,2%); le vendite estere di abbigliamento registrano invece un incremento del 14,5% e un volume d’affari di 36 milioni. In crescita del 16,2% le esportazioni di bevande (vino) che registrano vendite all’estero per 23,7 milioni di euro. I prodotti i metallo registrano un fatturato di 22,6 milioni di euro e una flessione del 5,45%, mentre gli altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi chiudono i primi nove mesi dell’anno con una flessione del 38,5% e un fatturato di 13 milioni di euro.
Le importazioni registrano complessivamente una diminuzione del 2,5% e la fetta più consistente, pari a 32,6 milioni, è riconducibile ai prodotti alimentari, pur diminuiti del 5,7% nel periodo considerato. In particolare si importa dall’estero carne per un valore di 16,2 milioni di euro, pesce lavorato e conservato per 8,8 milioni e prodotti lattiero caseari per 3,4 milioni. Le imprese salentine importano prodotti agricoli e animali per circa 20 milioni, diminuiti del 9,4% rispetto ai primi tre trimestri del 2015, rappresentati soprattutto da prodotti di colture permanenti per 10,3 milioni e pesce fresco per 2,9 milioni di euro. Ragguardevoli le importazioni di macchinari e apparecchiature per 21,8 milioni, cresciute del 15,4%, e degli articoli in gomma e materie plastiche per un importo di 18 milioni di euro anch’ esse aumentate del 15,4%. Le importazioni di articoli in pelle (calzature) ammontano a 13,8 in diminuzione del 13% rispetto al medesimo periodo del 2015, mentre le importazioni di capi di abbigliamento registrano un incremento di circa il 3% per un valore di 12, 6 milioni.
I PAESI – I mercati europei assorbono il 72% dell’export salentino per un ammontare complessivo di 265,7 milioni di euro con un lieve incremento del 3,6% rispetto ai primi nove mesi del 2015. La Francia si conferma il partner commerciale più importante con 41 milioni di merci acquistate (l’11% delle esportazioni salentine). In particolare, le imprese francesi acquistano macchinari e apparecchiature, prodotti in metallo, calzature. Le importazioni dalla Francia (34,7 milioni) riguardano soprattutto i prodotti alimentari (in particolar modo la carne. Tra i paesi europei, subito dopo i cugini francesi, troviamo la Svizzera e la Germania. L’export verso il paese elvetico nei primi tre trimestri dell’anno è cresciuto del 28% e riguarda soprattutto l’abbigliamento (14,8%), le calzature e le bevande; mentre le importazioni sono piuttosto esigue per un valor complessivo di 1,1 milioni. Le esportazioni verso la Germania (+8,7%) sono rappresentate da macchine e apparecchiature, prodotti agricoli e vino, mentre tra i prodotti più importati troviamo i prodotti alimentari, in particolare lattiero-caseari e carni; le importazioni dalla Germania sono complessivamente pari a 37,7 milioni di euro.
La Turchia nel periodo considerato è il quinto partner commerciale del Salento, con 18,4 milioni di merci esportate e 13,7 importate, anche se tra gennaio e settembre l’export verso tale paese ha registrato una flessione del 23%. Un altro importante mercato per le imprese salentine è la Gran Bretagna, che acquista beni per un valore di 18,3 milioni, dei quali 12,2 costituiti da macchine e apparecchiature, mentre le importazioni verso tale paese sono pari a 2,4 milioni. I mercati americani assorbono circa l’11% delle nostre esportazioni per un fatturato di 40 mln di euro, di questi 36 milioni verso gli Stati Uniti d’America, fatturato sostanzialmente stabile (+1,6%) rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Sono soprattutto macchine e apparecchiature.
Verso i paesi asiatici le imprese salentine esportano 31 milioni di euro (l’8,4% del totale delle esportazioni) cresciute di circa il 32% nei primi nove mesi di quest’anno rispetto all’anno scorso. Il principale partner commerciale asiatico delle imprese leccesi, escludendo la Turchia, a metà strada tra l’Europa e l’Asia, è Hong Kong, verso cui si esportano merci per circa 3 milioni di euro, del tutto marginali le importazioni.
I paesi africani complessivamente acquistano merci per un valore di 27 milioni di euro (7,4% delle esportazioni salentine), in diminuzione rispetto lo scorso anno (28,9%). L’Algeria è il principale mercato di sbocco dell’export salentino con un fatturato pari a 14,3 milioni di euro, di cui 6,4 riconducibili ad altri minerali non metalliferi (cemento, calce e gesso) e 5,5 a macchinari e apparecchiature.
