Imprese artigiane inadempienti, arrivano le sanzioni dopo i controlli della Dtl Lecce

La Direzione territoriale del Lavoro di Lecce ha effettuato dei controlli nei confronti delle imprese artigiane salentine. Sanzioni per quelle ditte o società che non hanno aderito all’Ente bilaterale dell’artigianato (Ebap).

Sanzioni alle imprese artigiane inadempienti che non aderiscono all’Ente bilaterale dell’artigianato pugliese (Ebap) ad opera degli ispettori della Direzione territoriale del lavoro di Lecce(Dtl Lecce). Già dal primo luglio 2010, le imprese che aderiscono al sistema della Bilateralità devono versare, mensilmente, l’importo di 10,42 euro per dipendente (pari a 125 euro l’anno), comprensivo del contributo di 18,75 euro per il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst). Per i dipendenti part-time fino a venti ore settimanali, il contributo mensile viene dimezzato (5,21 euro). Tali prestazioni, garantite dai sistemi della Bilateralità, si configurano come un diritto contrattuale del lavoratore e, dunque, obbligatorie.
 
Se ditte o società non risultano iscritte all’Ebap debbono riconoscere al lavoratore una quota di retribuzione (riportata in busta paga come «elemento retributivo aggiuntivo») pari a 25 euro lordi mensili per tredici mensilità (anziché 10,42 per dodici mensilità). A conti fatti, sarebbero circa duecento euro in più all’anno. Importo escluso dalla base di calcolo del Tfr, ma che deve essere erogato al dipendente come integrazione alle prestazioni dovute al singolo.
 
Eppure, dare di tutta l’erba un fascio sarebbe errato. Anche perché all’Ebap hanno già aderito più di ottomila imprese artigiane pugliesi, per un totale di oltre ventimila collaboratori. Confartigianato Imprese Lecce commenta tale dato come “un deciso passo in avanti verso il rafforzamento dei fondi di solidarietà bilaterali”. “L’obiettivo ora – prosegue una nota pervenutaci in redazioneè quello di incrementare, sempre più, il numero delle imprese iscritte al fine di irrobustire i trattamenti economici a beneficio degli imprenditori e dei loro dipendenti”.
 
Grazie ai fondi di solidarietà bilaterali potrebbero però aprirsi scenari del tutto nuovi nel campo del welfare. Gli imprenditori e i loro dipendenti, infatti, possono accedere ad una lunga serie di ammortizzatori sociali. Dai rimborsi per riattivare il ciclo produttivo all’integrazione salariale (relativamente alla stipula dei contratti di solidarietà) ai sostegni per la sicurezza nei luoghi di lavoro. E poi ancora incentivi per l’incremento occupazionale; contributi per le attività di internazionalizzazione delle imprese; sussidi per l’iscrizione all’università dei figli dei dipendenti e l’acquisto dei testi scolastici.