Jobs Act. In Puglia aumentano le assunzioni a tempo indeterminato, ma altrove va meglio

Nei primi 9 mesi del 2015 le assunzioni a tempo indeterminato in Puglia grazie al ‘Jobs act’, sono aumentate del 15,8%, Il dato diventa ‘negativo’ se paragonato alle altre Regioni dove la riforma del lavoro ha avuto più effetto.

9 mesi dopo dall’entrata in vigore del Jobs Act, la discussa quanto complessa riforma del lavoro voluta dal Governo Renzi che ha
rottamato il caro e vecchio articolo 18 della Costituzione ed ha aggiunto – tra le altre cose – sgravi contributivi per le aziende che reclutano nuovo personale e propongono fin da subito un inquadramento stabile, anziché un contratto precario, è tempo di tirare le prime somme.  A guardare i numeri qualcosa sembra muoversi, ma bisogna aspettare e vedere cosa succede ‘a lungo termine.
 
A  fotografare la Puglia, è stato il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato gli ultimi dati Inps. Dati in mano, grazie alla norma sull'esonero contributivo, contenuta in legge di Stabilità 2015 (legge 190 del 23 dicembre 2014) nella nostra regione sono aumentate le assunzioni a tempo indeterminato del 15,8 per cento in più rispetto allo scorso anno.
 
In calo, invece, le assunzioni a termine e quelle in apprendistato. In termini percentuali, le flessioni sono, rispettivamente, del 6,1 per cento e del 26,3 per cento. Le cessazioni si sono fermate a 209.012, in calo del 4,5 per cento rispetto al 2014. Il saldo è, dunque, positivo di 27.978 unità.
 
Ma questo non basta se paragonato alla media nazionale. I risultati peggiori si riscontrano proprio nelle regioni del Mezzogiorno: Sicilia (+10,8), Puglia (+15,8) e Calabria (+17,1). «Ciò vuol dire – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – che occorre fare di più per mettere le nostre piccole imprese – quelle che più di tutte sostengono i livelli occupazionali – nelle condizioni di incrementare e migliorare questo trend».
 
Di certo, come afferma il Presidente i dati elaborati dal Centro studi regionale evidenziano i primi segnali di ripresa del mercato del lavoro. E tutto ciò sta a significare che l’emorragia di posti di lavoro a cui abbiamo assistito in questi anni si sta finalmente arrestando.



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